Firenze, 18 dicembre 2023 – E’ bella, dona un bel tocco di colore alla casa e… fa pure bene alla salute. Stiamo parlando delle Stelle di Natale, presenti in oltre 4 case su 10, come rileva Coldiretti Toscana. Negli ultimi anni sono nate tantissime varietà e gamme di colori per assecondare mode e richieste di un mercato sempre più esigente.
Ecco che si va da quella rossa per rispettare la tradizione a quella bianca per un tocco di eleganza. Non manca neppure quella glitterata.
La varietà Micky Mouse è invece la novità di questa stagione, con i suoi particolarissimi petali tondeggianti che assomigliano alle orecchie del topolino della Walt Disney.
Grande o in formato mini, a forma di alberello o perfino di piramide, la Stella di Natale ha un posto assicurato nelle case e nel cuore degli italiani, alimentando un giro di affari che vale, per la sola Toscana, tra i 12 e i 13 milioni di euro.
Con 5 milioni di esemplari la nostra regione è infatti il principale polmone produttivo a livello nazionale. 3 milioni sono prodotti nelle serre e nei vivai tra Viareggio e la Versilia. Lo dicono Coldiretti Toscana e Affi, l’associazione floricoltori e fioristi italiani, ricordando che le Stelle di Natale sono divenute protagoniste delle feste grazie al loro colore rosso intenso tipico e alla disposizione delle foglie che le rendono simili ad una cometa, una forma affascinante tanto che il suo nome latino “Euphorbia pulcherrima” significa ‘bellissima’.
“La Stella di Natale è un prodotto floricolo vitale per il florovivaismo. Lo è ancora di più per il distretto Viareggio-Versilia che si è fortemente specializzato in questa produzione, che è anche uno straordinario alleato contro l’inquinamento degli ambienti domestici. Non è solo una pianta bella, positiva, calda: è un depuratore naturale – spiega Letizia Cesani, presidente Coldiretti Toscana –. La devastante ondata di maltempo che ha colpito la nostra regione ad inizio novembre ha messo in pericolo la produzione delle Stelle di Natale a causa delle forti raffiche di vento che hanno strappato e danneggiato le coperture di molte serre, che i floricoltori sono riusciti a riparare con interventi a tempo record salvando così le piante. Ma non è stato un anno facile nemmeno per un prodotto molto richiesto dai consumatori che continua a risentire dei rincari energetici e degli altri fattori produttivi come concimi, vasi ed imballaggi. Rincari che assorbono quasi completamente i produttori che, per restare sul mercato, hanno ridotto al minimo storico le loro marginalità. Dietro ogni singola stella ci sono cinque mesi di lavoro”.
A spaventare continuamente il distretto della Stella di Natale è il costante aumento dei costi di produzione, tra rincari energetici, guerre e tensioni internazionali. Ecco che in cinque anni i rincari sono stati del 60%, a fronte di un adeguamento, all’origine, di appena il 10%.
Nonostante difficoltà e criticità, le aziende specializzate hanno ‘virato’ sulla sostenibilità per contrastare i “nemici” della poinsettia, insetti e parassiti, che danneggiano le piante. I nuovi alleati dei floricoltori sono gli insetti antagonisti che, “liberati”, vigilano sulle piante e lottano (e sconfiggono) gli insetti alieni. Una svolta green che rafforza ulteriormente la scoperta del potere depurativo della poinsettia.
Insieme al ciclamino infatti, la poinsettia è un formidabile filtro naturale contro l’inquinamento indoor. Ad evidenziarlo è stato un recente studio dell’istituto per la bioeconomia del Cnr presentato da Coldiretti Toscana, AssoFloro, Anci e Affi. La stella di Natale ha capacità di assorbire la formaldeide presente in colle, solventi, pavimenti, rivestimenti oltre che nelle sigarette, benzene presente nelle vernici e fumo di sigaretta e xilene prodotte da stampanti, fotocopiatrici e computer. Non solo bella, dunque: la Stella di Natale è un’alleata della nostra salute.