PAOLO PACINI
Cronaca

Azienda al buio, "Odissea per l’energia elettrica: chiudiamo"

Marlia: start up con 15 dipendenti fermata dalla burocrazia. "Da mesi Enel non risponde"

Emanuele Pacini e Stefano Giugliano, creatori nel 2014 della start up “Stem Srl”

Lucca, 24 maggio 2019 - L’icona classica per simboleggiare chi ha un’idea brillante è quella di una lampadina accesa sulla testa. E questa lampadina si è davvero accesa per i due giovani Emanuele Pacini e Stefano Giugliano, creatori nel 2014 della start up “Stem Srl” di Marlia, attiva nel settore dei montaggi di macchinari per cartiere, con 15 dipendenti. Peccato che ora rischi di spegnersi per mancanza di... energia elettrica. E’ un caso davvero singolare quello raccontato da questi due 28enni di Pescia. Da quattro mesi lottano per attivare un contatore elettrico nel capannone dove si sono trasferiti, in via del Fanucchi a Marlia, ma sono ancora al buio e stanno per gettare la spugna davanti alle incredibili difficoltà della burocrazia.

«Ancora cinque giorni – lamentano Stefano e Emanuele – e chiudiamo i battenti, mandiamo tutti a casa. A gennaio ci siamo trasferiti in questo capannone attiguo al precedente che è stato preso da una grossa azienda vicina. Pensavamo che attivare l’energia elettrica fosse una semplice procedura standard, invece siamo finiti in un incubo senza fine. La ditta precedente che aveva in affitto la struttura era fallita e nessuno sapeva come reperire il numero di identificazione del contatore. Eravamo con Gesam Energia, ma dopo due mesi è emerso che loro non potevano trasferire qui la nuova utenza perché il contatore era chiuso per morosità ed era di cantiere».

«Abbiamo stretto i denti – raccontano i due soci – , lavorato provvisoriamente con un gruppo elettrogeno. Intanto abbiamo ottenuto il codice Pod da Enel Distribuzione e il 3 aprile abbiamo inviato a Enel Energia tutti i documenti richiesti, che tre gorni dopo sono stati validati. Ci hanno detto che entro il 15 aprile avrebbero attivato l’energia elettrica. Invece nonostante innumerevoli solleciti e anche visite al Punto Enel, dopo un mese salta fuori che a loro non risulta alcuna richiesta di subentro per quel contatore».

«Ovviamente abbiamo presentato reclami e solleciti e anche una richiesta di risarcimento danni, perché il lavoro è fermo da mesi e stiamo per chiudere i battenti, con l’amaro in bocca. Abbiamo commesse da grosse aziende del cartario, macchine da consegnare, ma siamo ancora al buio. Tra meno di una settimana il capannone attiguo verrà definitivamente acquisito dall’azienda vicina e dovremo spegnere anche i computer collegati con una prolunga. Quindici famiglie si troveranno a casa senza lavoro per una situazione assurda e incomprensibile. Il nostro è un appello disperato a Enel, perché ci ascolti».