MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

4 agosto 1974, il giorno della strage dell’Italicus

Considerato uno dei più gravi attentati della strategia stragista degli anni di piombo. Dieci anni dopo un altro attentato nella stessa galleria

Strage sul treno Italicus (foto Ansa)

Strage sul treno Italicus (foto Ansa)

Firenze, 4 agosto 2022 – Era la notte del 4 agosto 1974. All’1.23 la quinta carrozza dell’Italicus Roma-Monaco venne sventrata da una tremenda esplosione, esattamente all’uscita dalla lunga galleria dell’Appennino tosco emiliano a San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna. Fu una strage: 12 morti e 48 feriti.

L’espresso 1486 era partito dalla stazione di Roma Tiburtina alle ore 20.35, e a mezzanotte e mezzo era transitato da Firenze, dalla stazione Santa Maria Novella, con 23 minuti di ritardo. Questo slittamento sull’orario originariamente previsto, di fatto impedì che l’ordigno esplodesse nella stazione di Bologna. La strage del treno Italicus venne rivendicata da ‘Ordine Nero’, ma non ebbe responsabili: tutti gli imputati finiti sotto processo sono stati assolti.

Il ferroviere Silver Sirotti, originario di Forlì, insignito della medaglia d’oro al valor civile, all’epoca aveva appena 25 anni: dall’esplosione uscì praticamente incolume, ma era in servizio come controllore, e non esitò a risalire sulla carrozza in fiamme e devastata con un estintore, per dare aiuto ai passeggeri. Il suo intervento fu prezioso, e permise di salvare molte vite ma gli costò la sua: venne infatti sopraffatto dal fumo e dal fuoco.

Quello del treno Italicus è considerato uno dei più gravi attentati della strategia stragista degli anni di piombo, e su quel treno avrebbe dovuto trovarsi anche Aldo Moro. Secondo quanto dichiarato dalla figlia dello statista Maria Fida, pochi istanti prima della partenza, alcuni funzionari del Ministero lo raggiunsero per fargli firmare alcuni documenti, e lo fecero scendere. Dieci anni dopo la strage dell’Italicus, all’interno della stessa galleria accadde un altro attentato, quello del rapido 904, avvenuto il 23 dicembre del 1984. Alle porte di quel drammatico Natale, costò la vita a 16 persone, 267 furono i feriti.

Nasce oggi

Pellegrino Artusi nato il 4 agosto 1820 a Forlimpopoli (Forlì-Cesena). Gastronomo e scrittore, unì l’Italia in cucina: deve la sua fama al libro di ricette più famoso di tutti i tempi ‘La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene’. Capostipite dei manuali culinari, ricompose il mosaico di tradizioni gastronomiche locali, esaltandone la diversità e la particolarità ma unendole in un volume unico, che per la prima volta nella storia del nostro Paese raccontò la cucina nazionale, quella cioè dell’Italia unita. Ha scritto: “La cucina è una bricconcella; spesso e volentieri fa disperare, ma dà anche piacere, perché quelle volte che riuscite o che avete superata una difficoltà, provate compiacimento e cantate vittoria”.