ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Battaglia sui crimini nazifascisti. Parrini si appella alla premier: "Meloni, fermi questa vergogna"

Il senatore a Palazzo Madama sugli indennizzi alle famiglie e sull’opposizione dell’Avvocatura. "Si tratta di un vero boicottaggio di Stato, la premier si metta una mano sulla coscienza"

Traslazione delle salme al Monumento ossario a Sant’Anna di Stazzema, la foto è del 1948

Traslazione delle salme al Monumento ossario a Sant’Anna di Stazzema, la foto è del 1948

Firenze, 17 gennaio 20234 – «Si metta una mano sulla coscienza". E’ una tirata quasi d’un fiato, quella che il senatore toscano Pd Dario Parrini, a Palazzo Madama dov’è vicepresidente della commissione Affari costituzionali, indirizza al premier Giorgia Meloni. Cinque minuti d’intervento che si concludono con la domanda retorica "che male vi hanno fatto i familiari delle vittime dei crimini nazifascisti?".

Il parlamentare parla dello "scandalo morale e istituzionale che sta andando in scena in questo Paese" mentre scende nuovamente in campo portando lo sdegno dei comuni, dei familiari delle vittime suscitato dalla posizione ostile dell’Avvocatura dello Stato che, impugnando le sentenze del Tribunale di Firenze, ha negato di fatto l’accesso al risarcimento del fondo istituito nel 2022 dal governo Draghi in forma di ristoro per i danni e le sofferenze patite per i crimini di guerra del Terzo Reich.

Ancora dal governo non sono arrivate risposte. E il tempo corre verso il Giorno della memoria, il 27 gennaio. Sarà una giornata di condivisione pacifica? Lo domanda anche il senatore che rimarca "vorremmo festeggiare unitariamente e a testa alta quel giorno".

Alcune azioni di contrasto all’Avvocatura erano già partite nei giorni scorsi. Il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, ha scritto e inviato una lettera-appello al presidente della Repubblica Mattarella per sottolineare "l’iniquità dell’azione dilatoria intrapresa dall’Avvocatura dello Stato".

Il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo si è assunto l’impegno a portare l’argomento all’ordine del giorno dell’assemblea toscana e attivarne una discussione politica tra i banchi del palazzo del Pegaso.

"Per una questione così grave avrei preferito potermi rivolgere alla presidente del consiglio e al governo, formalmente e di persona, ma questo mi è impossibile, perché le interrogazioni parlamentari giacciono da settimane senza risposta e perché il governo ha deciso apertamente di insabbiare un mio disegno di legge riguardante l’argomento", dice il senatore nel suo intervento.

L’appello che Parrini fa al premier comincia proprio dalla mano sulla coscienza. Alla "cara Giorgia Meloni" chiede di decidere di "esercitare il potere di far finire un gigantesco scandalo morale e istituzionale che sta andando in scena in questo Paese".

Il senatore ricorda che il governo da mesi "ha dichiarato guerra ai familiari delle vittime dei crimini nazifascisti". E che a portare avanti questa guerra per conto del governo e per conto della presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero dell’Economia e delle finanze "è l’Avvocatura generale dello Stato che in molti processi usa argomenti assurdi e indegni per difendere la Germania, che è il soggetto citato in giudizio, e combattere le richieste risarcitorie dei ricorrenti".

Parrini incalza sul fatto che quando l’Avvocatura perde i processi "usa altrettanto assurdi argomenti per appellare le sentenze stesse e bloccare il pagamento degli indennizzi che sono dovuti soltanto in presenza di sentenze passate in giudicato".

Diversamente da quanto sostenuto da una nota di Palazzo Chigi della scorsa settimana, l’Avvocatura non sta effettuando un doveroso lavoro di verifica della titolarità dei ricorrenti ad essere risarciti. "Sta ponendo in essere un vero e proprio boicottaggio di Stato", incalza Parrini.

Che porta esempi veri, di fatti accaduti. "E’ vergognoso dire a un ricorrente figlio della vittima di un eccidio che non ha diritto al risarcimento perché non era ancora nato quando suo padre fu arrestato per essere deportato in un lager dove trovò la morte e quindi non ha sofferto abbastanza". "E’ vergognoso parlare di prescrizione di diritto al risarcimento di fronte a crimini così immani che sono crimini di guerra e contro l’umanità". Dunque a Meloni chiede un’iniziativa subito "faccia quello che è necessario affinché questa vergogna cessi".