Elettra Gullè
Cronaca

Stress da rientro sui banchi, gli psicologi: “Professori, che sia un rientro soft”

Mal di pancia, scarso appetito, ansia: talvolta, la prima campanella può esser causa di disagio. Ma i presidi non la vedono così: “Intorno a me vedo volti felici. Certo, si riparte sempre con gradualità”

Primo Giorno di Scuola

Firenze, 13 settembre 2023 - Mal di pancia, ansia. Gli psicologi parlano di “sindrome da rientro sui banchi”. “È uno stress che diventa malessere fisico e psicologico, da contrastare con la gradualità degli impegni”. Lo dice Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, a pochissimi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico.

La fine delle vacanze estive e il ritorno a scuola possono infatti determinare disturbi come mal di pancia, sonno agitato, scarso appetito e, nei casi più gravi, veri e propri stati di ansia e di ritiro. “Invece la scuola – argomenta Gulino – deve essere vissuta come l’opportunità di riprendere la propria vita con gli altri, di tornare a socializzare, di imparare, di crescere”.

Per non rendere eccessivamente traumatico questo passaggio, sostiene la presidente, serve inizialmente una via di mezzo tra i tempi dilatati delle vacanze e quelli stringenti di compiti o verifiche. “Agli insegnanti – continua – chiediamo di non affollare di impegni il diario degli studenti, per fare in modo che riprendano confidenza con i nuovi ritmi. La calma, nelle prime settimane, è fondamentale”.

Un’altra potenziale fonte di stress è quella legata all’approccio con una realtà sconosciuta: “Pensiamo ai piccoli che vanno all’asilo, ma anche a chi passa in prima elementare o dalle elementari alle medie, fino alle superiori. Le famiglie hanno un compito cruciale, accanto agli insegnanti: devono trasmettere serenità ai figli, conducendoli in un passaggio il più possibile morbido alla nuova dimensione della loro vita.

La scuola, insomma, è davvero un luogo che può e deve generare benessere, non ansia: “La pandemia, con la mutilazione dei rapporti che ha prodotto, ce l’ha insegnato. È nel contatto con gli altri che stiamo meglio. Accanto a questo – conclude – permettere allo psicologo di stare dentro le scuole consente di fare prevenzione attiva, grazie all’ascolto e al dialogo, strumenti che restano i più incisivi per una sana crescita”.

“Siamo ripartiti oggi e intorno a me vedo solo volti sorridenti - afferma Marco Menicatti, dirigente del comprensivo Vespucci -. In virtù dell’autonomia abbiamo deciso di anticipare, anche perché ripartire di venerdì non ci sembrava il massimo. Abbiamo l’organico praticamente al completo e, dunque, perché rimandare? Non vedo stress da rientro. Certo, si riparte con gradualità, come abbiamo sempre fatto. Sta alla scuola far sì che sia il benessere a prevalere”. Vacanze troppo lunghe? “Indubbiamente - argomenta Menicatti -. La villeggiatura non esiste più e i genitori hanno poche ferie”.

Manuela ha tre figli: due alla primaria ed uno alla secondaria di primo grado. “Stressati per il rientro? Non direi - dice -. Anzi, li vedo contenti di ricominciare. Ultimamente si stanno un po’ annoiando. È bene che ripartano con gli impegni quotidiani”.