Pino Di Blasio
Cronaca

Schermitrice violentata: "Non riesco più a dormire". La 17enne rivive l’incubo

Siena, a breve il faccia a faccia della vittima coi legali dei due accusati

La vittima del presunto stupro di gruppo è una schermitrice 17enne

Siena, 6 marzo 2024 – “Sto cercando di non leggere le notizie che mi riguardano perché purtroppo mi fa molto male. Rivivo la stessa angoscia. Mi guardo allo specchio e mi vedo come se fossi a pezzi, una persona danneggiata. Non riesco a dormire, fatico a concentrarmi, davanti a me vedo il buio. So che tutti sono preoccupati per me e questo mi dispiace". È il racconto al Messaggero della campionessa di sciabola che gareggia per la nazionale dell’Uzbekistan, che ha denunciato uno stupro di gruppo durante un campus con gli azzurri della nazionale juniores in una camera d’albergo a Chianciano Terme la notte tra il 4 e 5 agosto. L’avvocato Luciano Guidarelli che difende la ragazza continua a puntare l’indice contro la procura di Siena. Che a suo avviso, avrebbe dovuto fermare i tre atleti coinvolti, tra cui un minorenne, per evitare che la sciabolatrice se li ritrovasse di fronte nelle competizioni internazionali. "Come faccio a fare le gare – ha detto ancora la ragazza, che in questo periodo sarebbe stata in Messico – se ci sono quei tre? Non posso salire in pedana e vedere di nuovo quelle persone, le stesse che mi hanno fatto del male. Io non voglio abbandonare la scherma".

Nel frattempo si è sollevato il velo anche sull’identità dei due sciabolatori indagati per stupro di gruppo con l’aggravante dell’uso di alcolici e stupefacenti: sono Emanuele Nardella, 21 anni pugliese, cresciuto nel club Scherma San Severo e oggi al Centro Sportivo Esercito. E Lapo Jacopo Pucci, 19 anni, milanese. Del terzo non c’è traccia, non solo perché è minorenne, ma perché sarebbe rimasto fuori da quella stanza d’albergo. Dopo la nota dettagliata del procuratore Andrea Boni, dal palazzo di Giustizia di Siena ieri non sono arrivate altre novità. I tempi per la pronuncia del giudice per le indagini preliminari (potrebbe essere Sonia Caravelli o Chiara Minerva) sulla richiesta del pm Serena Menicucci di incidente probatorio, potrebbero essere più celeri. Entro due-tre settimane dovrebbe arrivare la decisione sulla testimonianza della campionessa che ha denunciato lo stupro di gruppo, con il suo legale e con gli avvocati dei due atleti indagati. Che ieri hanno inviato una nota polemica ai giornali.

«Oggi sono stati pubblicati sulla stampa i nomi e le foto dei nostri assistiti. A prescindere da come si concluderanno le indagini della procura è estremamente grave – scrivono gli avvocati Enrico De Martino, Gian Paolo Del Sasso e Matteo Antonio Starace – che un processo su tematiche così delicate si svolga sui mass media quando esistono strumenti giuridici e forme di tutela molto efficaci". I legali avanzano questioni di metodo e di merito. "Non possiamo che ribadire l’innocenza dei nostri assistiti i quali ribadiscono di non aver mai usato violenza a nessuno. Stiamo assistendo a un processo mediatico quando ancora nessuno ha potuto leggere gli atti delle indagini preliminari. Riteniamo di non poter aggiungere altro in un contesto in cui si è arrivati a pubblicare foto e nomi di persone che a oggi devono essere trattate come innocenti, che non sono neppure state oggetto di una qualsiasi misura cautelare".