Suicidio assistito: 4 nuove richieste in Toscana, 10 in Italia. I dati dell’associazione “Luca Coscioni”

Cappato: "Urgenza sociale alla quale la politica non risponde. A causa dell’ambiguità del ‘sostegno vitale’, potrebbero finire alla Consulta”

Marco Cappato, tesoriere dell'associazione "Luca Coscioni"

Marco Cappato, tesoriere dell'associazione "Luca Coscioni"

Firenze, 28 giugno 2024 – Sono 4 i pazienti toscani (sui 10 in tutta Italia) che hanno fatto richiesta alle Asl di appartenenza di accesso alla morte volontaria assistita in Italia. Dunque, ben il 40% delle nuove richieste viene dalla Toscana. Altri 2 in Lombardia, 2 in Friuli e 2 in Veneto. Tutti seguiti dal team legale dell'associazione Luca Coscioni coordinato dalla segretaria nazionale dell'associazione Filomena Gallo. Persone con gravi patologie che vanno dalla broncopneumopatia cronico ostruttiva sino alla sclerosi multipla, alcuni di questi casi potrebbe finire dinanzi alla Corte Costituzionale per effetto del criterio, definito controverso dall'associazione, della dipendenza da trattamento di “sostegno vitale”.

I casi in Toscana

- Una persona, affetta da sclerosi multipla primariamente progressiva, ha fatto richiesta alla ASL. È stata visitata e ha ricevuto un parere negativo per il mancato soddisfacimento del requisito del trattamento di sostegno vitale, dovuto al rifiuto di posizionare la gastrostomia endoscopica percutanea (PEG). Tuttavia, il comitato etico ha espresso parere positivo. Alcuni membri della commissione medica hanno verbalizzato la loro posizione contraria.

- Una persona, affetta da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), ha fatto richiesta di verifica delle proprie condizioni alla ASL. È stata visitata dalla commissione medica che, acquisito il parere favorevole del comitato etico, ha confermato la sussistenza di tutti i requisiti previsti dalla legge 242. Tuttavia, nella relazione finale non erano indicati il farmaco letale, il suo dosaggio e la metodica di autosomministrazione. Il 10 giugno è stata inviata alla ASL una lettera di messa in mora e diffida per chiedere la conclusione della procedura.

- Una persona, affetta da neoplasia ovarica, ha fatto richiesta alla propria ASL nel novembre 2023. È stata visitata dalla commissione medica che ha ritenuto non soddisfatti i requisiti della legge 242, in particolare per il trattamento di sostegno vitale. Recentemente ha inviato nuova documentazione medica per rivalutare il caso.

- Una persona, affetta da sclerosi multipla progressiva, ha inviato la richiesta alla propria ASL Toscana il 29 maggio 2024.

Il nodo del “sostegno vitale”

Quello  del “sostegno vitale” è un nodo che dovrà sciogliere proprio la Consulta, che sarà chiamata a pronunciarsi sulla questione di costituzionalità sollevata dal Gip di Firenze in seguito l'aiuto fornito da Marco Cappato, Chiara Lalli e Felicetta Maltese a un toscano di 44 anni affetto da sclerosi multipla, dipendente da un trattamento di sostegno vitale in senso restrittivo, che ha raggiunto la Svizzera per ottenere la morte volontaria. Una nuova questione di legittimità è stata sollevata dal Gip di Milano. "Si moltiplicano i casi di persone che fanno richiesta al Servizio sanitario nazionale per ottenere l'aiuto alla morte volontaria, così come aumentano costantemente le richieste all'associazione Luca Coscioni- spiega il tesoriere dell'associazione Marco Cappato- si tratta di una urgenza sociale sempre più significativa, alla quale governo e Parlamento non danno risposta. Si conferma così l'importanza dell'intervento chiarificatore della Corte costituzionale sul 'trattamento di sostegno vitale', ma anche di procedure attuative a livello regionale delle norme stabilite dalla Consulta, come previsto nella nostra legge regionale 'Liberi subito