Firenze, 13 luglio 2024 – Cantieri bloccati, pannelli caduti o incendiati, proliferazione di muffa: sono solo alcuni dei problemi segnalati dai cittadini che hanno usufruito del Superbonus 110% per efficientare la propria casa. A questi si aggiungono documenti mancanti e spese esorbitanti, talvolta doppie rispetto al valore dell’immobile ristrutturato. A lanciare l’allarme è il Movimento Consumatori Toscana, che ha portato in tribunale un’impresa per lavori mal eseguiti su una villetta unifamiliare nel Valdarno fiorentino: valore di circa 350mila euro, dichiarati oltre 700mila di lavori.
“Con le somme spese si sarebbe potuto creare un nuovo appartamento di classe A, mentre la villetta ha oggi una classificazione energetica solo di classe D". Una spesa spropositata, dunque, tanto che l’avvocato Alberto Polverini, che difende tutti i componenti della famiglia che hanno citato l’impresa a causa dei lavori mal eseguiti con prodotti non certificati, presenterà anche un esposto alla guardia di finanza per danno erariale. Caso unico? No, secondo il Movimento Consumatori Toscana: si sta aprendo una lunga serie di contenziosi. "Saranno, e sono purtroppo, molti i casi in cui i cittadini si renderanno conto che la loro casa è stato oggetto di grosse speculazioni da parte delle aziende e che queste case nel prossimo futuro saranno deprezzate. Per questo chiediamo – conclude l’associazione – che i Comuni intervengano con controlli da parte dei loro uffici per correre ai ripari. Infatti, il problema gravissimo è che si venga a conoscenza di vere e proprie truffe nei confronti dei cittadini, senza contare l’eventuale problema di inquinamento causato dall’impiego di prodotti non proprio di origine naturale, adoperati nei lavori effettuati".
"Non rileviamo contenziosi a carico delle nostre imprese artigiane per i lavori fatti con il Superbonus 110", replica il segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze, Jacopo Ferretti, che ammette però come sia un fenomeno diffuso anche in Toscana l’aumento della muffa in casa a causa dell’installazione del cappotto termico. "E’ ovvio – sottolinea Ferretti – che se si isola l’edificio con un cappotto e si installano infissi di ultima generazione, l’aria non circola più, causando la proliferazione della muffa. Tuttavia, queste situazioni non diventano contenziosi, ma si risolvono con ulteriori interventi per creare ingressi d’aria esterna".
Quanto alla mancanza di certificazioni su prodotti e interventi fatti con il Superbonus 110, "si tratta di un problema diverso – afferma Roberto Pellegrini, coordinatore settore costruzioni e impianti di Cna Toscana – I lavori sono stati effettuati non dalle nostre imprese artigiane, ma da grandi aziende entrate sul mercato per cogliere l’opportunità degli incentivi, senza averne le competenze". "Queste imprese, che solitamente si sono occupate anche di preparare tutta la pratica e la documentazione, sono poi sparite, si sono dileguate", sottolinea Pellegrini, lasciando in difficoltà coloro che questi interventi li hanno commissionati". E che ora stanno iniziando a correre ai ripari a suon di carte bollate.