Roma, 21 aprile 2021 - Se anche il principe William, terzo in linea di successione alla corona inglese, commenta e si rallegra per il naufragio della Superlega si capisce come il tema abbia davvero toccato tutti. D'altronde, stiamo parlando di calcio, lo sport che davvero unisce impiegati e teste coronate. Proprio il principe ha detto la sua sul flop della Superlega che ha visto dodici team fondatori con capofila Real Madrid e Juventus. Un gruppo che si è andato via via assottigliando, con l'uscita di scena proprio delle squadre inglesi.
William d'Inghilterra: "Sono felice"
"Sono felice che la voce unita dei tifosi di calcio sia stata ascoltata. Adesso è veramente importante che usiamo questo momento per garantire la salute futura del gioco a tutti i livelli". Così il principe William sul suo account twitter, a proposito del fallimento della Superlega. "In quando presidente della Football association , sono impegnato a giocare la mia parte in questo lavoro", ha assicurato.
Maxi tapiro per Agnelli
In attesa di vincere la fantomatica Super League, la Juventus si aggiudica un trofeo decisamente più prestigioso: il Tapiro d`oro gigante di Striscia la notizia. Valerio Staffelli lo ha recapitato direttamente fuori dallo Juventus Stadium dopo il clamoroso flop della nuova competizione europea fortemente voluta dal presidente bianconero Andrea Agnelli. Il servizio sarà trasmesso domani sera all`interno di Striscia la notizia, nella puntata di mercoledì 21 aprile.
Le 48 ore più folli del calcio
Nelle 48 ore più folli del calcio europeo, con il romanzo popolare del pallone trasformato in una serie tv stile house of cards, Agnelli e Perez le hanno provate tutte, fino all'ultimo, per convincere gli altri soci fondatori e portare avanti il progetto della Superlega. Anche pensando di sostituire la fuga delle squadre inglesi con altri club, dal Siviglia al Lione passando per Napoli, Fiorentina e Olympiakos. Quella cominciata alle 21 di martedì e durata oltre tre ore, con qualche intervallo, è stata una riunione dai toni concitati, decisi, accorati.
Una "call" drammatica
I dodici, «quella sporca dozzina», come li ha definiti il presidente Uefa Ceferin, si sono trovati su una piattaforma: tutti dirigenti di massimo livello, proprietari o amministratori delegati. Un ultimo tentativo per provare a convincere le società pentite.
Imprecazioni in spagnolo e inglese
La lingua ufficiale è l'inglese, ma ogni tanto un'imprecazione in spagnolo emerge. Andrea Agnelli, è tra i più attivi durante il vertice, soprattutto nel chiedere chiarezza ai manager delle inglesi: «O state con noi o no, non potete provare a tenere il piede in due scarpe», la posizione del presidente della Juventus. I sei club d'oltremanica si dimostrano irremovibili da subito. Non basta nemmeno una pausa di riflessione durante la riunione, per convincere Liverpool e colleghi a rimanere dentro la Superlega.
Prima di mezzanotte la fine
La scelta delle inglesi crea un clima di delusione tra gli altri. Prima di mezzanotte gli inglesi lasciano anche la chat, in un simbolismo chiaro a tutti. Restano in sei, ipotizzano di andare avanti con qualche rimpiazzo. «Chi mettiamo?», si chiedono: corrono i nomi di Siviglia, Napoli, Fiorentina, Olympiakos e Lione, ma fin dall'inizio tutti capiscono che si tratta di una ipotesi di fatto impraticabile.