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'T’insegnerò la notte', esce il nuovo romanzo di Caterina Ceccuti

Dalla vincitrice del fiorino d’oro 2015 arriva una storia intensa, un segreto inconfessabile, un’esperienza di cambiamento e rinascita

L'autrice Caterina Ceccuti

Firenze, 21 aprile 2020 - Tutto inizia da una lacrima. Quella che per prima, e non senza vergogna, sfugge dagli occhi di Cris, come da un bicchiere colmo fino all’orlo, in un pub affollato di Firenze. Accade una sera, mentre confida al suo amico e socio Graziano la terrificante visione che aveva avuto il giorno prima: una donna morta, con dita livide, mani sul grembo e occhi fuori dalle orbite. Come non ne aveva mai viste neanche nei film horror, privata anche solo del ricordo di una femminilità vivente, lo aspettava seduta sulla panca di casa. Sarebbe stato così difficile credergli, e così spaventoso. Ma non per Graziano, per cui l'amicizia è una promessa eterna. In una parola: Permanenza. Nel bene e nel male. Soprattutto nel male, se no è troppo comodo.

Il dolore a volte è come vetro che in mille pezzi va in frantumi. In altre si comporta come il legno, che si spacca lentamente, nascondendo finchè può i suoi segreti, lasciandosi a lungo torturare, senza confessarsi mai. Di tutto questo si accorge di colpo Cris, scoprendosi capace anche di piangere: “Ero di fronte a lei, in piedi immobile e tutto rotto dentro. E in appena una ventina di secondi ho compreso più essenza del mio essere che in una vita intera: il terrore rompe dentro”. Chi è allora questa donna piombata di punto in bianco nella sua casa e nella sua vita? Da quale abisso ultraterreno proviene e perché? E una volta scomparsa, sarebbe mai tornata a tormentarlo? Comincia così il viaggio di «T’insegnerò la notte», il nuovo libro di Caterina Ceccuti (Mauro Pagliai Editore), storia ammaliante e intensa della nostra fragilità, fotografia di un mondo che si lacera non appena lo spettro di qualcosa di inaspettato s’insinua per far breccia nelle nostre difese. Proprio come capita a Cris, protagonista del romanzo, e con lui poi all’amico Graziano. Giornalisti entrambi, addestrati per mestiere ad essere lucidi, freddi e razionali in ogni circostanza, quel tanto che basta ad attraversare indenni le macerie della vita, e con essa le fiamme del mondo, apparentemente senza bruciarsi.

Lavorano gomito a gomito Cris e Graziano, nello stesso ufficio da cui passa veloce il carico delle buone e cattive notizie del giorno, sullo sfondo di una Firenze antica eppure frenetica, mai impassibile. E non è un caso che - come per esatto contrappasso - l’inciampo di un destino che disarma sia capitato proprio a loro, ragazzi spavaldi e sicuri ma anche fragili e profondi, troppo abituati a scrivere, come a vivere, col giusto distacco degli uomini dalle cose, anche nelle questioni d’amore. Ma cosa oramai è vero e cosa verosimile nell’allucinazione di Cris? Cosa merita di essere chiamato amore e cosa invece è solo sesso nella sua vita? E quanto reale per i suoi occhi può essere un incubo o un vero un sogno? In bilico sul dubbio di quella che crede oramai follia, invano si rivolgerà a medici ed esperti, senza trarne benefici, da cui sempre riemergerà sconsolato. Proprio come dal vortice sensuale con l’ex fidanzata Alessandra, che userà solo per dimenticare.

Nelle pagine che conducono al finale, tutto è una rivelazione, una sorpresa, un colpo di scena dietro l’altro che si consuma all’ombra di un autentico impronunciabile segreto. Alla fine, quando una forza nuova starà per travolgere i due amici, entrambi saranno chiamati a prendere una decisione che cambierà per sempre la loro vita. Avranno il coraggio di essere se stessi fino in fondo? In questa storia forte e dolente, che per molti aspetti conserva l’ossatura di un noir, la vita mostra di saper seguire traiettorie curve, a volte larghissime, ma mai casuali. Che il bene, proprio come il male, torna quasi sempre da persone diverse da quelle a cui lo abbiamo fatto. E spesso finisce per arrivare da mani tanto vicine a noi, quanto invisibili, se non a un secondo sguardo, più attento e finalmente limpido.

Resa viva e reale da una penna potente e raffinata, l’eco di questa storia è capace di rimanere impressa a lungo nella memoria del lettore. Pagine che andrebbero messe in tasca e tirate fuori all’occorrenza, o caricate come pistole per ammazzare la buia notte di certi giorni. È del resto cosa comune ai libri di Caterina Ceccuti, l’essere abiti perfetti, cuciti con parole che scuotono l'anima.  Ecco allora che dopo «Voa Voa», diario di una donna di fronte al dolore più grande, «La Generatrice di Miracoli» e «Le geometrie dell’amore», anche le pagine misteriose e avvolgenti di «T’insegnerò la notte» appaiono segnate da un’esperienza di dolore e rinascita. «Nell’immaginario comune – spiega Caterina Ceccuti - associamo il buio, la notte, ad una dimensione quasi spaventosa. Probabilmente per l’imprevedibilità che i confini delle cose del mondo assumono, quando i nostri occhi non sono in grado di definirli con la luce. Ma non sempre ciò che non si vede e comprende fino in fondo nella sua identità, rappresenta qualcosa di negativo. Nel caso del protagonista, il buio rappresenta la parte di sé stesso ignota persino alla propria coscienza, dove però si nascondono le chiavi della sua felicità o infelicità. Ma qualcuno, nella sua storia personale, sta per “insegnargli” come affrontare la notte... ».

Tra Cris e Graziano, le cui strade finiranno per sovrapporsi, c’è un segreto grande che li unisce e separa. Per chiunque si sia trovato d’un tratto a un bivio, o perso in mezzo al nulla, con la sensazione che ogni passo in qualunque direzione sia uguale e non conduca da nessuna parte; per tutti quelli che credono che la vita esista solo dove l’orizzonte sia meno immenso e meno incerto: a tutti loro le pagine di «T’insegnerò la notte» ricordano che il prezzo più caro lo si paga sole se non si esce dall’inabitabile deserto di se stessi, resistendo immobili nei vicoli ciechi dei desideri più inconfessabili. Nel variegato mondo della narrativa italiana, spicca ancora una volta l’inconfondibile stile dell’autriceCaterina Ceccuti, che nessun corso di scrittura può insegnare, poichè nato da un’attitudine unica ed esperienze ineguagliabili. Una volta giunti all’ultima pagina, si ha come l’impressione di essere usciti da una stagione della vita a tempo pieno, in cui frequentavi una compagnia che non frequenti più, col protagonista e i personaggi che finiscono inevitabilmente per mancarti. Come terraferma dopo un lungo viaggio in un oceano di esperienze ed emozioni, appena finito o tutto ancora da cominciare, questa storia anela all’eternità mentre ti abbraccia e ti culla, rendendo leggero anche il cuore più pesante. Tutto questo, e molto altro, fa di «T’insegnerò la notte» uno di quei libri che non solo si leggono: si attraversano. Per rimanere per sempre in noi.

 

Il libro è acquistabile online dal link: https://leonardolibri.com/scheda_libro.php?id=7386

Tutte le informazioni e i contatti dell'autrice si trovano sul blog caterinaceccuti.it

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Maurizio Costanzo