ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Tamponi, il 30% è bugiardo. Ma in Toscana se ne faranno 100mila

Toscana, pur con forti limiti resta l’unico test valido per la diagnosi Covid. A quota 160mila esami in due mesi. La necessità di potenziare l’offerta

Più alto il numero di tamponi effettuati, più facile rompere la catena dei contagi

Più alto il numero di tamponi effettuati, più facile rompere la catena dei contagi

Firenze, 8 maggio 2020 - Il tampone ha molti difetti ormai noti alla comunità scientifica, ma resta l’unico test valido a scopo di diagnosi di Covid. La Toscana dovrà aumentare la sua capacità di processare tamponi. E trovare i reagenti necessari. Nel prossimo mese, infatti, se non ci sarà una nuova escalation del contagio, come minimo si dovranno effettuare circa 100mila tamponi. Serve una potenza di fuoco, che consenta di dare risposta a un ritmo di 5-6 mila tamponi al giorno. In questi due mesi e spiccioli, ne sono stati effettuati 161.553. Siamo quinti nella classifica nazionale che vede in testa le regioni più colpite dal virus: Lombardia (439.806), Veneto (399.806), Emilia Romagna (211.652) e Piemonte (188.057).

Il test molecolare, sinora l’unico attendibile per individuare l’Rna virale, mostra però più di qualche limite. I molti falsi negativi hanno fatto suonare il campanello d’allarme. Anche se spesso anche il comportamento ballerino del virus dà filo da torcere. In letteratura la sensibilità del tampone con prelievo nasofaringeo non supera il 70% per una serie di ciriticità che si presentano nelle varie fasi. Al prelievo serve una quantità di materiale organico sufficiente all’esecuzione dell’esame e anche una micropresenza di sangue potrebbe comprometterne l’esito. Un altro limite del tampone è che il virus non sempre si presenta nelle alte vie repiratorie (dove per essere certi di trovarlo servirebbe un prelievo invasivo fatto con lavaggio broncoalveolare), ma spesso il virus attacca altri organi. All’analisi in laboratorio, invece, alcuni test rapidi, hanno mostrato una minore sensibilità dei reagenti. "Il problema dei falsi negativi esiste, è un’esperienza comune raccontata da molti clinici. Tuttavia ci sono anche falsi positivi o debolmente positivi – spiega il direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia di Careggi, professor Gian Maria Rossolini – Perché nessun test è perfetto e tutti hanno un margine di errore. E’ capitato che a un paziente più volte risultato negativo si sia riusciti a fare diagnosi di Covid solamente dopo due test sierologici, quando sono comparsi gli anticorpi".

Perché servono 100mila tamponi? Se, nella strategia delle “3T“ (testare, tracciare, trattare) per contenere il contagio, il tampone si estenderà, come si sta riflettendo in Regione, ai contatti stretti dei positivi, alle persone attualmente in isolamento, se ne dovrebbero fare quasi 13mila. Ai quali aggiungere le migliaia delle comunità, a sua volta da sommare alla popolazione risultata positiva allo screning sierologico (in media il 3%). Se si testeranno 2 milioni di toscani (ma potrebbero essere molti di più), serviranno circa 60mila tamponi. Poi ci sono i due tamponi di guarigione per i circa 5mila, contando che per chiudere il cerchio ne servono in media almeno tre (se va bene), il numero sale a 15mila. Il minimo totale: 100mila, se non aumentano i casi. © RIPRODUZIONE RISERVATA