RENZO CASTELLI
Cronaca

Tanti auguri cara Torre: da Pisa nel mondo il simbolo immortale. 850 anni di tradizione

Il 9 agosto del 1173 fu posta la prima pietra del Campanile del Duomo. Una costruzione sofferta e talvolta interrotta per i cedimenti del terreno Al via oggi il programma di festeggiamenti che durerà per dodici mesi

Tanti auguri cara Torre: da Pisa nel mondo il simbolo immortale. 850 anni di tradizione

La Torre di Pisa compie 850 anni: era il 9 agosto 1173 quando la prima pietra del Campanile del Duomo di Pisa, ovvero la Torre, venne posata. E per festeggiare questo importante anniversario, l’Opera della Primaziale Pisana, l’ente no-profit nato per sovrintendere ai lavori della costruzione dei monumenti della piazza del Duomo, dà il via oggi, mercoledì 9 agosto 2023 al programma di festeggiamenti che avranno la durata di un anno intero. Si parte al mattino con una conferenza stampa ufficiale del presidente dell’Opa Andrea Maestrelli, dell’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto e del sindaco Michele Conti per illustrare le iniziative che fino al 9 agosto 2024 accompagneranno questa storica ricorrenza per 12 mesi, mentre la sera si svolgerà la festa, aperta a tutti, pisani e turisti. Alle 12 con il suono delle campane della cella campanaria della Torre pendente. Dalle 20.30 alle 24 infatti sarà possibile accedere gratuitamente ai musei e ai monumenti del sito Unesco, ad eccezione della Torre per motivi di sicurezza. E dalle 21.30 il campanile più famoso al mondo sarà illuminato e sui suoi meravigliosi marmi bianchi verrà proiettato il logo dell’850esimo anniversario del monumento. Dalle 21.45 il graduale della cattedrale, davanti alla porta di San Ranieri, ospiterà il concerto di pianoforte del maestro iraniano di fama internazionale Ramin Bahrami. L’appuntamento musicale sarà gratuito e aperto alla città. Il Prato dei Miracoli farà da cornice a un evento unico nel suo genere che coniugherà l’arte del pianista iraniano, celebre in tutto il mondo, con la stupefacente bellezza dei monumenti del sito Unesco. Ed è soltanto l’inizio di un anno di eventi che vedranno la Torre al centro di molteplici iniziative a sfondo culturale. Concerti per le scuole, una rassegna cinematografica con i film in cui la Torre è stata protagonista, fino alla mostra di dipinti, fotografie e disegni che sarà allestita nei locali del museo dell’Opera del Duomo.

VIDEO: il momento dell’illuminazione

Pisa, 9 agosto 2023 – 14.453 tonnellate di marmo che si elevano al cielo per 58 metri e 36 centimetri dal piano di fondazione in cerchi sovrammessi circondati da candidi colonnini, uno strapiombo di quattro metri e 20 centimetri: è questo il miracolo della torre pendente di Pisa, posta a corredo di una piazza che racchiude anche Battistero e Cattedrale e che l’Unesco, nel 1987, ha certificato "Patrimonio dell’Umanità".

La Torre di Pisa (Enrico Mattia Del Punta/Valtriani)
La Torre di Pisa (Enrico Mattia Del Punta/Valtriani)

Tanta premessa per ricordare che la data odierna rimanda al 9 agosto del 1173, quindi 850 anni or sono, allorché fu messa la prima pietra della torre. Se fiumi di parole sono stati scritti sulla paternità del progetto, conteso fra Diotisalvi e Bonanno Pisano, è certo invece che la Repubblica Pisana, dopo aver molto speso per la costruzione di Battistero e Cattedrale, si era trovata a corto di denaro per completare il previsto trittico marmoreo della piazza. L’inizio dei lavori furono possibili grazie a un generoso lascito di una cittadina pisana, Berta di Bernardo, che era scomparsa il 5 gennaio del 1172.

La costruzione soffrì per ripetuti cedimenti del terreno. Una prima interruzione dei lavori avvenne al 3° dei sette anelli; la ripresa è datata oltre un secolo dopo (1275), architetti Giovanni di Simone e Giovanni Pisano.

Alla metà del XIV secolo fu aggiunta la torre campanaria. La pendenza della torre, che oltre a essere motivo di richiamo universale era anche motivo di preoccupazione per quanti ne curavano l’integrità, ha accompagnato il correre dei secoli.

Decine di commissioni hanno discusso, centinaia di progetti, provenienti da ogni parte del mondo, sono confluiti sui loro tavoli, dai più plausibili ai più strampalati. Nel 1949 un giapponese arrivò a proporre addirittura di agganciare la cima della torre a un grande pallone aerostatico che la tenesse sempre in aria prevenendone, secondo lui, la caduta.

Nel 1934 il regime fascista, molto attivo nelle opere pubbliche, adottò un progetto che consisteva in punture di cemento alla base del monumento ma fu una scelta che peggiorò la situazione. Fino a quando cospicui finanziamenti dello Stato non hanno portato all’ultimo, decisivo intervento: quello che si è protratto per ben undici anni, dal 1990 al 2001, con un Comitato scientifico internazionale, su progetto dall’ingegnere italo polacco Michele Jamiolkowski, il "salvatore della Torre", recentemente scomparso.

La fama universale della torre pendente ha portato a visitarla viaggiatori da ogni parte del mondo, spesso grandi firme della letteratura, che lasciarono pareri diversi. Charles Dickens, deluso dopo una prima visita compiuta nel 1844, tornò a Pisa l’anno seguente e questa volta cambiò parere: "La torre pendente di Pisa – scrisse - è veramente la settima meraviglia del mondo e il gruppo marmoreo che le sta attorno è il più bello che si sia mai visto".