MONICA PIERACCINI
Cronaca

Più differenziata fai, meno paghi. Tariffa corrispettiva sui rifiuti: cos’è, come viene calcolata e dove viene applicata

Più il comportamento del nucleo familiare o dell'azienda è virtuoso e più la bolletta sarà leggera

Firenze, 27 maggio 2024 – Più raccolta differenziata fai e meno paghi. Così funziona la tariffa corrispettiva, che, per quanto riguarda l'area servita da Alia, è già attiva nei comuni di Borgo San Lorenzo, Capraia e Limite, Castelfiorentino, Certaldo, Chiesina Uzzanese, Empoli, Fiesole, Fucecchio, Gambassi Terme, Lastra a Signa, Monsummano Terme, Montale, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Pieve a Nievole, Scarperia e San Piero e Vinci. Dal 2025 partirà invece a Campi Bisenzio, Carmignano, Poggio a Caiano e Quarrata. Vediamo in dettaglio cos'è e come viene calcolata la nuova tariffa che sostituisce la Tari.

Cos'è la tariffa corrispettiva

La tariffa corrispettiva è un sistema che premia chi si impegna di più nella raccolta differenziata e quindi riconosce sconti o aggravi – bonus o malus – in bolletta, secondo il comportamento dell’utente. Questo sistema di calcolo è possibile grazie ai kit di raccolta forniti da Alia che sono dotati di uno strumento di rilevazione adesivo, chiamato Tag. Questo consente, una volta ritirati da parte degli operatori di Alia, di registrare i rifiuti prodotti e associarli alla singola utenza. La tariffa corrispettiva copre i costi relativi al servizio di gestione di igiene ambientale, quali la raccolta, il trattamento, lo smaltimento dei rifiuti, i servizi di pulizia, e così via ed è dovuta se un cittadino possiede o detiene a qualsiasi titolo locali, immobili, aree scoperte che, in base alla loro destinazione d’uso, possono produrre rifiuti.

Come si calcola la tariffa corrispettiva per i privati

Il calcolo della tariffa corrispettiva è diverso se l’utente è un privato o un’azienda. In entrambi i casi, però, la tariffa è composta da una parte fissa e una variabile. Nel caso dell’utente privato, la parte fissa è calcolata in base alla superficie dell’immobile e al numero dei componenti del nucleo familiare. La parte variabile funziona come una bilancia, confrontando le raccolte differenziate e indifferenziate dell’utente.

Ogni nucleo familiare ha come base di partenza una soglia minima di conferimenti del residuo non differenziabile. Questo è uguale per tutti i comuni in cui è attiva la tariffa corrispettiva, tranne che in quello di Lastra a Signa, dove il modello di raccolta è ibrido (e non porta a porta integrale), con l’indifferenziato a cassonetto stradale. A Lastra a Signa, perciò, i conferimenti minimi sono 20 litri a trimestre per ogni componente del nucleo familiare. Negli altri comuni, se il nucleo è composto da un componente, sono previsti 20 conferimenti minimi di residuo non differenziabili, misurati in litri a trimestre, se i componenti sono due si prevedono 40 conferimenti minimi, se tre sono 60, se quattro si sale a 75, per cinque componenti sono 90 e oltre i cinque sono 100 conferimenti minimi di residuo non differenziabile. Se la raccolta differenziata del nucleo familiare è minore o uguale al 50% del totale dei rifiuti prodotti, non si ha differenziato abbastanza e quindi l'utente riceverà una penalizzazione in bolletta per ogni eventuale conferimento di residuo non differenziabile oltre ai minimi. Se la raccolta differenziata effettuata dalla famiglia è compresa tra il 51 e il 79% del totale dei rifiuti prodotti, non sono previsti né conti né penalizzazioni: la famiglia paga la tariffa base anche se fa conferimenti oltre i minimi. Se invece la raccolta differenziata è superiore o uguale all’80% del totale dei rifiuti prodotti, l'utente è virtuoso e dunque riceve un bonus, con la parte variabile della tariffa che diminuisce.

Se i materiali ingombranti o non destinati alla raccolta porta a porta vengono portati agli Ecocentri, questi conferimenti andranno a sommarsi alla raccolta differenziata, facendo raggiungere più velocemente il bonus. Questo se si è residenti nell'immobile. Se invece si abita in una casa dove non si è residenti, il sistema di calcolo rimane lo stesso, ma varia il metodo con cui viene stabilito il numero dei componenti. Quindi, se la superficie dell'abitazione è uguale o inferiore a 60 metri quadri si considera un componente, se è superiore a 60 e fino a 100 metri quadrati si considerano due componenti, se superiore a 100 metri quadrati il numero di componenti è tre.

Come si calcola la tariffa corrispettiva in caso di aziende

La tariffa corrispettiva, in caso l'utente sia un'azienda, è composta sempre da una parte fissa, che dipende dai metri quadri dell’attività e dalla categoria di appartenenza, e una parte variabile, che è il rapporto fra tutte le raccolte (differenziate e indifferenziate), ovvero il comportamento. Il livello di raccolta differenziata raggiunto viene riassunto in una percentuale. Nel caso di attività, a Lastra a Signa i conferimenti minimi sono individuati da una tabella sulla base della categoria di appartenenza e dei metri quadri dell’attività e si ottiene il bonus se la raccolta differenziata che fa l’azienda è superiore al 70%. Negli altri comuni l’attività ha come soglia minima 2 conferimenti al mese per ogni contenitore in dotazione. Non c’è un kit standard. Sono le esigenze di ogni azienda a determinare il numero e le dimensioni dei contenitori. Le raccolte differenziate (organico, imballaggi e contenitori, carta e cartone), come nel caso dei privati, non aggiungono mai costi in bolletta. Anzi, più uno ne fa, più è sulla strada giusta per ottenere il bonus.

Nel caso delle categorie 1, 2, 3, 4, 6, 8, 11, 12, 13, 14, 15, 17, 18, 19, 30, 32, ovvero di attività che tipicamente non producono organico, come uffici, autofficine, negozi di abbigliamento, se la raccolta differenziata è minore o uguale al 30% del totale dei rifiuti prodotti, significa che non ha differenziato abbastanza e riceve quindi una penalizzazione in bolletta per ogni eventuale conferimento di residuo non differenziabile oltre ai minimi. Se è compresa tra il 31% e il 59% del totale dei rifiuti prodotti, non sono previsti né bonus né aggravi, ma viene pagata la tariffa base anche se si fanno conferimenti oltre i minimi. Se invece è superiore o uguale al 60% del totale dei rifiuti prodotti, l'attività riceve un bonus e la parte variabile diminuisce.

Nel caso invece delle attività che rientrano nelle categorie 5, 7, 9, 10, 16, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 31, 33, 34, e che quindi producono tipicamente rifiuti organici, come bar, ristoranti, e così via, se la raccolta differenziata è minore o uguale al 50% del totale dei rifiuti prodotti, non ha differenziato abbastanza e riceve un ‘malus’ in bolletta per ogni eventuale conferimento di residuo non differenziabile oltre ai minimi. Se compresa tra il 51% e il 79% del totale dei rifiuti prodotti, si paga la tariffa base anche se si fanno conferimenti oltre i minimi, se superiore o uguale all’80% del totale dei rifiuti prodotti, l'attività riceve un bonus.

Come scoprire se si è virtuosi

Per sapere a che livello si è con la raccolta differenziata e per monitorare i propri conferimenti, è possibile scaricare l’app di Alia, Aliapp, oppure consultare il sito aliaserviziambientali.it, dove è disponibile il simulatore che consente di scoprire se si è un utente virtuoso o no.