ELETTRA GULLE’
Cronaca

Terremoto Marradi, il geologo Casagli: “Se fosse stato superficiale avrebbe fatto danni. Aspettiamoci altre scosse di assestamento”

“Il sisma di stamani è stato appena sotto la soglia del danno, considerata a livello di magnitudo 5, a una profondità media, di 8 chilometri. Se fosse stato più forte o più superficiale avrebbe causato danni maggiori agli edifici”

Firenze, 18 settembre 2023 - Quarantadue scosse sopra la magnitudo 0,7, dalle 4,38 alle 9,22 di stamani. Con Nicola Casagli, geologo dell’Università di Firenze, facciamo il punto sul terremoto di Marradi.

“La scossa più forte, delle 5,10, rientra in uno sciame sismico in corso nel Mugello - spiega il professore che, responsabile del Centro di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile presso l'Università di Firenze e membro della commissione nazionale Grandi Rischi, è sempre in prima fila quando avvengono catastrofi naturali, e non solo (fu impegnato anche a seguito del naufragio della Costa Concordia) -. Nell’alto Mugello, nei dintorni di Marradi, ci sono delle faglie che periodicamente originano terremoti”

“E’ probabile - prosegue il docente, - che ci siano altre scosse. È normale che in questi casi avvengano. Ovviamente, non possiamo prevedere epicentro e magnitudo”. Quello di stamani, “è stato appena sotto la soglia del danno, considerata a livello di magnitudo 5, ad una profondità media, di 8 chilometri. Se fosse stato più forte o più superficiale avrebbe causato danni maggiori agli edifici”.

Si tratta, quella dell’alto Mugello, di una zona ben conosciuta come sismica e infatti è piuttosto avanti, nel panorama nazionale, per quanto riguarda l’adeguamento antisismico degli edifici.

Nel 1919 la zona di Vicchio tremò. La scossa fu di magnitudo 6,2. “Ricordo - afferma Casagli, - che tra un grado e l’altro di magnitudo c’è una differenza di energia di circa 30 volte. Pertanto, la scossa di stamani è stata circa 40 volte meno energetica di quella di più di cento anni fa”.

Un altro terremoto di cui ci racconta la storia accadde nel 1542. Morirono più di centocinquanta persone ed i danni furono notevoli, come al castello di Scarperia. Correlazione col terremoto delle Marche? “No, sono sistemi di faglie completamente diversi”.

Rischi per Firenze? “I terremoti del Mugello nel capoluogo si sentono bene, in modo chiaro. Problemi per Firenze? Solo in caso di scosse di forte magnitudo”.

Infine, meglio ribadire le raccomandazioni per i cittadini. Intanto, togliere i soprammobili pesanti dalle scaffalature, ancorare alle pareti i mobili alti, consultare i piani di protezione civile della propria zona e, al momento della scossa, mettersi sotto gli architravi oppure sotto un tavolo, tenendo le sue gambe ben strette con le mani.