Pisa, 13 febbraio 2023 – Il primo team Usar, composto da operatori sanitari e vigili del fuoco specializzati in ricerca e soccorso, che nell'ultima settimana ha prestato soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto al confine tra Turchia e Siria è rientrato stamani in Italia con alcune ore di ritardo rispetto alla tabella di marcia.
L'arrivo all'aeroporto militare di Pisa era infatti previsto per le 3 del mattino mentre invece l'aereo che ha riportato in Italia i soccorritori esperti è atterrato solo dopo le 10.
Intanto un convoglio di aiuti umanitari inviato dall'Italia è arrivato in Siria attraverso il confine terrestre con il Libano. E' il primo convoglio di aiuti per il terremoto inviato da un Paese europeo a giungere a destinazione. Lo riferisce l'agenzia ufficiale Sana. "Tre camion sono arrivati al valico di frontiera di Jdaidit Yabws carichi di aiuti italiani che erano giunti ieri all'aeroporto internazionale di Beirut", si legge in un tweet dell'agenzia. La Mezzaluna Rossa siriana ha confermato in un tweet che si tratta della "prima spedizione europea" ad arrivare in Siria. Sabato scorso il governo italiano aveva annunciato la partenza da Pisa del primo aereo cargo Hercules con quattro ambulanze e quattro medici, oltre a medicinali e materiale destinato alla popolazione siriana. Il governo italiano ha approvato questa settimana lo stanziamento fino a undici milioni di euro in aiuti urgenti per Turchia e Siria e ha gia' inviato squadre di soccorso, in coordinamento con l'Unione Europea.
"Non avevo mai visto in tutta la mia carriera così tanti crolli diffusi su tutto il territorio in cui abbiamo operato", dice Nicola Ciannelli, comandante provinciale dei vigili del fuoco di Pisa, dopo una settimana trascorsa nella provincia di Hatay, la località nel sud della Turchia dove la Protezione civile italiana ha allestito il suo quartier generale.
"Sul posto - ha aggiunto l'ufficiale - operano ancora quattro vigili del fuoco del nostro comando e personale sanitario della Toscana. Ma nei prossimi giorni ci saranno ulteriori avvicendamenti anche perché le strumentazioni altamente specializzate e sofisticate sono in dotazione al nostro comando e la nostra professionalità è univocamente riconosciuta a livello internazionale. Così come lo è per tutto il sistema di risposta italiano di fronte a scenari di terremoto: gli stranieri ci riconoscono una straordinaria capacità di coordinarsi con gli altri e di coordinare gli interventi dei contingenti internazionali così come avviene anche ora in Turchia”.
Infine, Ciannelli ammette: "Ciò che più mi ha colpito dal punto di vista emotivo? Il riconoscimento della popolazione verso il nostro lavoro, il senso di gratitudine e di rispetto per la nostra professionalità e umanità”.