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L’operazione condotta dal Ros (Raggruppamento operativo speciale) dei carabinieri
Perugia, 12 novembre 2021 - Si muove intorno al giornale clandestino anarco-insurrezionalista Vetriolo l’indagine coordinata dalle Procure di Perugia e Milano che ieri ha portato i carabinieri del Ros (al comando del generale Pasquale Angelostanto) a eseguire sei misure cautelari emesse dal gip Valerio D’Andria su richiesta dei pm Manuela Comodi e Alberto Nobili. I destinatari dei provvedimenti sono accusati, a vario titolo, di istigazione a delinquere e istigazione a delinquere aggravata dalle finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico. I dettagli dell’operazione sono stati forniti dal procuratore di Perugia, Raffaele Cantone.
In carcere Alfredo Cospito, ideologo della Fai (Federazione anarchica informale), già in cella nella sezione terroristi di Ferrara per aver gambizzato nel 2012 l’ad di Ansaldo nucleare, Roberto Adinolfi. Ai domiciliari con braccialetto elettronico Michele Fabiani, 34 anni di Spoleto, già condannato per l’operazione Brushwood: era stato ritenuto colpevole di aver inviato, nel 2007, dei proiettili al presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti. Nei confronti di altri quattro indagati (tra i 26 e i 52 anni, uno di Viareggio) sono stati disposti gli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e di dimora.
Fabiani e Cospito, ricostruiscono gli inquirenti, si sono conosciuti in carcere. A raccontarlo è Cospito in uno scritto inviato alla rivista “Croce nera anarchica“ nel quale annuncia l’idea avuta con Fabiani e un altro degli indagati di "fare un periodico di approfondimento". E Fabiani "sarà – si legge nell’ordinanza del gip – il principale ispiratore della rivista": nel 2018 avvia a Spoleto il “Circolaccio anarchico“ che viene identificato, sottolinea il gip, "come luogo dove organizzare il conflitto". La prima uscita di Vetriolo, il numero zero, è del febbraio 2017 (sei numeri, fino al luglio 2020). E’ fra quelle pagine che trovano spazio le idee di Cospito: "Colpire, colpire e ancora colpire... non rinunciare allo scontro violento con il sistema, alla lotta armata, costi quello che costi".
Dal carcere di Ferrara, l’ideologo della Fai "rivendica l’uso della violenza e della lotta armata da impiegare anche contro le persone", come nota il gip nell’ordinanza che riporta uno stralcio dell’intervista a Cospito: "Occorre mettere in discussione l’assurda convinzione dell’inviolabilità assoluta della vita umana". Molti degli articoli di Vetriolo, distribuito in un’occasione a Pisa, Lucca e Carrara, trovano spazio anche su due siti da ieri sequestrati. Gli indagati sono accusati anche di danneggiamento e di aver imbrattato edifici con scritte oltraggiose.