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Testamento biologico, 1800 le dichiarazioni ricevute dal Comune di Firenze

L’assessore Meucci: “Sono state trasmesse al ministero della Salute con tre mesi di anticipo rispetto alla scadenza”

Testamento biologico

Firenze, 1 febbraio 2021 - Testamento biologico, il Comune di Firenze fornisce le cifre ufficiali. Sono state circa 1.800 le dichiarazioni anticipate di trattamenti sanitari (Dat) arrivate a Palazzo Vecchio e trasmesse al ministero della Salute per essere inserite nella banca dati nazionale. E' quanto spiega l’assessore all’anagrafe Elisabetta Meucci in Consiglio comunale, rispondendo ad un question time presentato dalla vicepresidente dell'aula, Maria Federica Giuliani.

Si e' trattato, sottolinea, di un lavoro "portato avanti in tempi rapidi dal personale dello stato civile, che ha provveduto a digitalizzare e inviare con tre mesi di anticipo al ministero tutte le 1.149 dichiarazioni pervenute in formato cartaceo prima del febbraio 2020, e a garantire il costante aggiornamento con le 649 pratiche digitali ricevute dopo tale data, per un totale di 1.789 dichiarazioni trasmesse". Presso gli uffici dello Stato civile del Comune di Firenze è attivo lo sportello per il ricevimento delle Dat da trasmettere al ministero della Salute per l’inserimento nella banca dati nazionale. Lo sportello, dopo le modifiche normative del 2019, svolge una funzione di front office sul territorio del ministero della Salute al quale spetta la tenuta del registro nazionale. In rete civica sono disponibili tutte le informazioni per il deposito delle Dat. Il testamento biologico, o biotestamento, è un documento legale redatto da una persona per specificare in anticipo i trattamenti sanitari da intraprendere nel caso di una propria eventuale impossibilità a comunicare direttamente a causa di malattia o incapacità. Nella legislazione italiana è chiamato disposizione anticipata di trattamento, ovvero Dat.

“Aspettavamo da tempo l’applicazione della legge 219/2017 “Norme in materia di consenso informato e di Disposizione anticipate di trattamento” che riguardano direttamente ognuno di noi ma che – ha spiegato la vice presidente del Consiglio comunale Maria Federica Giuliani – non vede ancora tutti i canali attivati per poter depositare questa dichiarazione. Dopo un lungo e complicato percorso sociale e legislativo, il legislatore ha riconosciuto la possibilità per i cittadini di formulare le proprie disposizioni anticipate di trattamento sanitario. La giunta si era attivata già nel 2018 e credo che sia importante, rispetto al diritto, alla vita, alla dignità di ognuno di noi, di dare la corretta applicazione alla legge. È stata fatta chiarezza su questa opportunità che dobbiamo far conoscere maggiormente. E' stato fatto un grande lavoro, visto la delicatezza del tema, lasciando la libertà alle persone nel rispetto del bene costituzionale protetto della salute, che poter disporre di questo strumento per la propria autodeterminazione, in conformità alle proprie convinzioni religiose e morali. È molto importante che il Comune – conclude la vice presidente del Consiglio comunale Maria Federica Giuliani – si sia attivato per l’attivazione della Dat come ha riferito l'assessore Meucci”.

“Prendiamo atto con soddisfazione che 1.800 persone si sono rivolte al Comune di Firenze per le dichiarazioni anticipate di trattamenti sanitari (Dat): è il segno che l’amministrazione comunale fiorentina ha applicato quanto previsto dalla legge sia per il recepimento dei dati sia per l’inserimento degli stessi nella banca dati nazionale”. E’ il commento di Mariella Orsi, coordinatrice del comitato scientifico di File, Fondazione italiana di Leniterapia in merito alla notizia sul testamento biologico comunicata dall’assessore comunale Elisabetta Meucci. “Tuttavia – ha poi aggiunto Orsi – non si è ancora creato il collegamento necessario tra le Asl e la banca dati nazionale e questo provoca un grave ritardo da parte del ministero della Salute per i cittadini che vogliono consegnare le proprie Dat. Tanto più che in Italia le cose, tenuto conto che sono ormai passati tre anni dall’approvazione della legge, non stanno andando bene perché manca la campagna informativa rivolta a tutta la popolazione ed è ancora molto difficile inserire le proprie Dat, inserimento per ora riservato soltanto a notai e uffici comunali, ma non alle Asl. E questo nonostante alcune Regioni, tra le quali la Toscana, abbiano già da tempo realizzato tutti gli adempimenti necessari: l'identificazione degli Uffici delle Asl cui poter accedere per la consegna delle Dat, la formazione degli addetti che riceveranno le Dat e le scannerizzeranno per inserirle nella Banca Dati Nazionale, la preparazione delle brochure e della campagna informativa per la popolazione”. “File – ricorda Orsi – ormai da tempo fornisce consulenza a coloro che cercano un aiuto per redigere le proprie Dat”.

 

Maurizio Costanzo