Firenze, 12 dicembre 2024 - Tempo di Natale, giorni di festa. Il regalo più grande però sembra essere proprio quello che manca a tutti quanti: il tempo. D’altronde è questo il tempo della “solidarietà culturale”, quel concetto astratto che identifica l’aiuto efficace in condizioni d’emergenza. D’altronde anche Papa Francesco, nella sua ultima udienza, ha sollecitato un’etica dell’economia, della finanza e del lavoro capace di tenere vivo il valore della solidarietà, intesa come atteggiamento morale ed espressione dell’attenzione “all’altro” in ogni sua legittima esigenza. A Firenze le associazioni che accolgono e fanno proprio il monito di Papa Francesco ce ne sono diverse, tra queste senza dubbio la Misericordia San Pietro Martire che, come per tutti gli altri 364 giorni dell’anno, anche per Natale s’impegna nella costruzione di quella società fraterna al cui centro si trova la persona. Un’associazione senza fini di lucro, apartitica, che vede la partecipazione di medici, legali, imprenditori, sportivi, gente comune, pensionati, studenti, che si propongono mettendo a disposizione le loro ore libere, di giorno e di notte, di domenica, per Natale, Pasqua, agosto, le feste comandate. “I Volontari sono sempre pronti a rispondere alle necessità – spiegano dall’Associazione -, basandosi sui principi e valori di partecipazione, democrazia, giustizia, libertà, solidarietà, uguaglianza e gratuità della loro opera. La solidarietà – fatta da soccorritori, autisti, accompagnatori ma anche dipendenti - vuol essere un insegnamento e, come tutti i grandi fenomeni culturali, riesce ad adattarsi alle esigenze di questi anni in cui la solidarietà troppe volte si ferma davanti all’indifferenza per i nostri simili che chiedono aiuto. Incontriamo Alberto Locchi, presidente onorario della Misericordia di San Pietro Martire, già presidente per 10 anni della stessa Misericordia, per farci spiegare il concetto del volontariato. “Nel gruppo dei volontari, che prima si individuavano nella categoria “anziani e pensionati”, ora si registra un numero frequente di giovani, studenti e giovani laureati, atleti e sportivi, giovani imprenditori, un segno che è quello di voler trovare l’occasione per mettersi alla prova o per sviluppare delle potenzialità.” Cosa spinge i giovani a diventare volontari? “I valori e l'interesse per le relazioni sociali, che si tratti della relazione con l'assistito, con la struttura e con il gruppo degli altri volontari. I giovani oggi, contrariamente ai luoghi comuni, svolgono attività gratuite in associazioni di volontariato più spesso della media della popolazione e il loro contributo, come agenti di cambiamento, è insostituibile, con dati significativi che aiutano a inquadrare quanto il contributo dei giovani possa essere prezioso per la propria comunità.” Lacrime, sorrisi e misericordia. 33 anni sull'ambulanza...l’ispirazione del suo libro? “È stata presa dalla mia passione per aiutare il prossimo, ma anche dalla scrittrice fiorentina Oriana Fallaci, di cui restano libri, frasi, concetti. In particolare uno su cui riflettere: “Non si fa il proprio dovere perché qualcuno ci dica grazie, lo si fa per principio, per se stessi, per la propria dignità”, ma, aggiungerei, per donare il proprio tempo, un dono prezioso che ti porta ad essere volontario, parola formata da dodici lettere, sei vocali e sei consonanti ma che ti porta, romanticamente, alla parola volo. Un dono prezioso da fare è il proprio tempo, che racchiude una profonda verità. In un mondo frenetico e dominato dalla fretta, il tempo è diventato una risorsa rara e preziosa. Dedicare il nostro tempo a qualcuno significa donargli una parte di noi stessi, della nostra attenzione e del nostro amore. Essere a contatto con il bisognoso ed il sofferente, in un momento così critico della sua esistenza e cercare di confortarlo e, perché no, strappargli un sorriso, è un bene inestimabile. Quello che infatti, consiglio sempre ai giovani volontari appena iscritti alla nostra Misericordia, a parte di imparare i protocolli di soccorso nel miglior modo possibile, è di dare conforto al malato stringendogli semplicemente una mano o sussurrando parole di incoraggiamento.” Cosa spinge i giovani a diventare volontari? “L’energia che caratterizza la loro età, l’era digitale, il fatto di essere naturalmente portatori di innovazione e cambiamento. Aiutando gli altri, quindi, al contempo aiutiamo noi stessi: sviluppiamo la capacità di ascoltare il prossimo, ma anche i nostri stessi bisogni e ci adoperiamo per soddisfarli. L'essere umano, infatti, si nutre della relazione e vive per appartenere a qualcosa: è per questo che il volontariato regala tanta felicità. Poi, a parte questo, i motivi che spingono il giovane a fare servizio sono molteplici ma una cosa emerge e cioè che di giovani pronti a scendere da un motorino e rinunciare ad un videogioco per indossare una divisa ce ne sono grazie a Dio molti e questo riempie il cuore di speranza.” Il vostro sogno? “Oggi si è trasformato in realtà: aprire, accanto alla nostra sede, l’Ambulatorio della Misericordia di Campo di Marte, con punto prelievi in collaborazione con l’Istituto Fanfani e ambulatori con prestazioni di specialisti, inaugurato il mese scorso, un grande sforzo ma gratificante.”
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