GABRIELE MASIERO
Cronaca

Pisa, tirocinanti molestate all’alba: paura all’ingresso dell’ospedale

Una delle studentesse aggredite è riuscita a divincolarsi. L’uomo ha fatto perdere le tracce. Le ragazze, molto turbate, avevano allertato il servizio di guardia senza avere risposta

Una campagna contro le aggressioni ai sanitari (foto d'archivio)

Una campagna contro le aggressioni ai sanitari (foto d'archivio)

Pisa, 23 gennaio 2024 – E’ successo ancora. Questa volta per fortuna senza conseguenze gravi. Anche se è un bel dire, visto che le tre tirocinanti molestate da un uomo all’ingresso della clinica di ostetricia dell’ospedale Santa Chiara, a poche decine di metri dove fu aggredita e uccisa Barbara Capovani, sono sotto choc.

L’episodio risale a giovedì scorso, intorno alle 6.30 del mattino. In tre momenti distinti, lo stesso uomo, uno straniero in sella a una bicicletta, secondo quanto messo a verbale in sede di querela in questura dalle studentesse, le ha molestate verbalmente e una di loro, palpeggiandola nelle parti intime prima che la giovane riuscisse a divincolarsi e trovare riparo all’interno della clinica.

Nei momenti concitati delle aggressioni, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato anche allertato, senza ottenere risposta, il servizio di guardia e la successiva richiesta di soccorso alla polizia si è conclusa con la ricezione della segnalazione senza inviare pattuglie sul posto.

Della vicenda sono stati informati anche i vertici dell’ateneo e dell’Azienda ospedaliero universitaria, che hanno fornito assistenza alle giovani molto turbate dall’accaduto. La successiva denuncia in questura è un passaggio indispensabile per avviare un’indagine giudiziaria e accedere alle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza dell’area.

Ma il dato più preoccupante è che le molestie di giovedì mattina accendono un nuovo riflettore sull’insicurezza di quell’area ospedaliera: la clinica di ostetricia, infatti, è a poche decine di metri di distanza dal Servizio di psichiatria diagnosi e cura dove è stata uccisa Barbara Capovani.

Anche in quella tragica occasione Gianluca Paul Seung riuscì a raggiungere il cortile indisturbato e lo stesso ha potuto fare il molestatore che si è poi allontanato tranquillamente in bicicletta senza essere fermato da nessuno. In molti, anche dentro l’ateneo, si sono comunque interrogati sulle condizioni di sicurezza delle aree esterne del Santa Chiara e, sia tra il personale femminile che lavora nei reparti, che tra le studentesse, in tanti hanno chiesto un potenziamento almeno dell’illuminazione e della dotazione delle telecamere, almeno come deterrente per eventuali malintenzionati. Sullo sfondo resta la sostanziale insicurezza di uno dei luoghi maggiormente sensibili della città e che ha già pagato un prezzo altissimo da questo punto di vista. Le indagini della polizia sono appena iniziate e vedremo se e quali sviluppi avranno. Questa volta le tre giovani si sono messe in salvo, ma ad aprile finì molto peggio.