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Cronaca

Tirocini, in Toscana contributi legati all’assunzione e più controlli. Varate le nuove linee guida

Giani: “Per primi in Italia, introduciamo un mutamento di prospettiva per assicurare che il tirocinio sia uno strumento di effettiva formazione e un efficace canale di ingresso nel mondo del lavoro”

L'assessora regionale Alessandra Nardini

Firenze, 6 marzo 2024 - Il tirocinio come una delle porte principali attraverso cui trovare stabilità lavorativa. La Regione Toscana vara le nuove linee guida sui tirocini extracurricolari. In sintesi, si tratta di prevedere più controlli e, soprattutto, di offrire contributi alle aziende, legandoli però all’assunzione dei giovani.

Ma cerchiamo di capire meglio la novità, che l'assessorato alla formazione e al lavoro ha concertato con le parti sociali e con tutti i soggetti della Commissione regionale permanente tripartita e che la giunta regionale ha approvato alla fine dello scorso febbraio. I nuovi indirizzi, operativi in via sperimentale, sono stati presentati a Palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze, dal presidente Eugenio Giani e dall’assessora alla formazione e al lavoro Alessandra Nardini, alla presenza dei membri della Commissione tripartita.

Intanto, bisogna ricordare che il tirocinio è un'esperienza formativa realizzata presso soggetti pubblici o privati con l’obiettivo di favorire l'ingresso nel mondo del lavoro. Ha finalità formative e di orientamento nel caso in cui sia svolto entro 24 mesi dal conseguimento del diploma o della laurea, mentre ha finalità di reinserimento qualora sia rivolto a disoccupati, beneficiarie e beneficiari di strumenti di sostegno al reddito o soggetti in cerca di altra occupazione. Prevede l’obbligo per l’impresa ospitante di corrispondere al tirocinante un rimborso spese forfettario. Ebbene, con le nuove linee guida, in Toscana il rimborso sale da 500 a 600 euro mensili. Aumenta, passando da 300 a 400 euro, anche il sostegno finanziario regionale al datore di lavoro che ospita giovani tirocinanti di età compresa tra i 18 e i 34 anni. Ma, grazie ai nuovi indirizzi, è subordinato alla stipula, entro trenta giorni dal termine del tirocinio, di un contratto a tempo indeterminato, a tempo determinato di almeno 12 mesi, oppure di apprendistato professionalizzante o duale (I o III livello). Le nuove disposizioni valgono sia per l’assunzione effettuata da parte dell’impresa ospitante, sia quando ad assumere è un’altra impresa, valorizzando così il valore “formativo” dell’impresa ospitante, che si è fatta carico di insegnare un mestiere. L’impresa ospitante che procederà all’assunzione potrà fruire anche degli incentivi all’occupazione: 8.721 euro nel caso di tempo indeterminato (10.875 per l’assunzione di disabili e svantaggiati) e fino a 4.360 euro per il tempo determinato o l’apprendistato. Per l’assunzione effettuata da un’impresa diversa rispetto a quella ospitante, il datore di lavoro potrà avvalersi degli incentivi previsti dai bandi già attivi dell’Agenzia regionale toscana per l’impiego che mettono a disposizione risorse dell’Fse+ o del Patto per il lavoro. La dotazione finanziaria messa a disposizione per il sostegno alle imprese che ospitano giovani tirocinanti (azione che rientra nell'ambito di Giovanisì, il progetto regionale per l'autonomia dei giovani) ammonta a 27,5 milioni di euro, sul Fondo Sociale Europeo 2021-27. Non solo. Le nuove linee guida rafforzano le attività di controllo. E si abbinano alla sperimentazione del digital badge, tesserino digitale che al termine del tirocinio conterrà tutte le informazioni sulle esperienze fatte e le abilità acquisite.

“La Toscana, prima regione in Italia, introduce un mutamento di prospettiva per assicurare che il tirocinio sia uno strumento di effettiva formazione e un efficace canale di ingresso nel mondo del lavoro – spiega il presidente Giani -. Con le nuove linee guida, adottiamo criteri più selettivi e assicuriamo meccanismi di controllo più efficienti”. Parla di “cambio radicale di paradigma” l’assessore Nardini, che sottolinea quanto l’accordo sia “frutto di una approfondita concertazione con le parti sociali”. “Il nostro obiettivo è quello di qualificare lo strumento del tirocinio affinché costituisca una valida opportunità formativa e offra un serio orizzonte di buona occupazione, stabile, sicura e di qualità”.

Ad ogni modo, la situazione dei tirocini in Toscana è piuttosto felice. Nel 2022 sono stati attivati 16.104 tirocini, in prevalenza a favore di donne (53%) e giovani (79% nella fascia di età fino a 29 anni). Secondo una recentissima ricerca della Fondazione studi consulenti del lavoro la Toscana è la Regione italiana con il tasso più elevato di inserimento occupazionale per tirocinanti: il 67% ha firmato un contratto entro sei mesi. A seguire, si piazzano Veneto (66,9%), Marche (66,4%), Umbria ed Emilia-Romagna (66,1%), a fronte di una media nazionale del 62%. Un'analisi di Irpet ha evidenziato che in Toscana il 54% dei tirocinanti viene assunto entro un anno dallo stesso datore di lavoro con il quale è stato svolto il tirocinio. Inoltre, i tirocini che hanno avuto un esito occupazionale si sono tradotti nel 41% dei casi in contratti a tempo indeterminato o di apprendistato, per il il 33% in contratti a tempo determinato.