MASSIMO STEFANINI
Cronaca

Nel grembo della madre sul Titanic. In salvo, ma il padre non tornò più

Argene Genovesi, originaria della provincia di Lucca, è stata l’unica italiana sopravvissuta al disastro. La neonata fu chiamata Salvata

Salvata Del Carlo davanti al cartellone del film sul "Titanic"

Lucca, 13 aprile 2022 - Nonna Ginevra aveva sognato che quella nave non sarebbe mai arrivata. Un fosco presagio che si materializzò. Ginevra era la madre di Argene Genovesi, l’unica italiana sopravvissuta, incinta tra l’altro, al naufragio del Titanic, 1594 morti, il cui anniversario cade in questi giorni. La fatale collisione con l’iceberg al largo di Terranova nella notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912,accadde 110 anni fa. E la trasmissione Rai "Ulisse, il piacere della scoperta", curata da Alberto Angela, indagando sulla tragedia del transatlantico inaffondabile, ha riportato alla luce una storia che conduce in Lucchesia.

Il programma ha ricostruito la storia di Argene Genovesi. Nata a Capannori, nella Piana lucchese, aveva 26 anni; il marito Sebastiano Del Carlo 29. Si erano sposati pochi mesi prima d’imbarcarsi. Lui, emigrato negli Usa, aveva già compiuto il viaggio intercontinentale via mare. Era tornato in Italia per portarla con sé negli Stati Uniti. Aveva prenotato il viaggio, ma ricevette un telegramma in cui gli si chiedeva di anticipare il rientro al lavoro. Anche qui il destino ci mise lo zampino. Prenotò allora due posti di seconda classe sul Titanic in partenza da Southampton per New York. Era il 10 aprile 1912. Argene portava già in grembo una creatura: Salvata Del Carlo (scomparsa nel 2008 a 96 anni) che nacque poco dopo il naufragio ed è vissuta ad Altopascio.

Quando il Titanic fu evacuato, Argene fu caricata su una scialuppa e poi presa in carico dal Carpathia. Sebastiano la salutò dicendole di stare tranquilla, che si sarebbero rivisti più tardi. Ma il suo corpo fu poi ritrovato nelle acque dell’oceano insieme a centinaia di altri passeggeri. Una volta arrivata a New York, Argene fece marcia indietro e tornò in Toscana. Durante il ritorno, sul Cretic, viaggiò con la bimba in grembo e con la salma del coniuge morto nella stiva. Ritornò a Capannori. Sette mesi dopo nacque la bimba a cui dette il nome Salvata per ricordare quella rinascita. Ora sono sepolti accanto, nel cimitero di Altopascio.

Fra i 2223 imbarcati c’era un altro lucchese: Ercole Testoni di Bagni di Lucca. Sul Titanic ci lavorava come cameriere. Il suo corpo però non fu mai ritrovato.