GIOVANNI SPANO
Cronaca

Mangiano un piatto di tonno e poi svengono. Il mistero delle derrate di pesce contaminato

Nove persone al pronto soccorso dopo la visita in due diversi ristoranti di Firenze. Un caso sospetto anche all’Elba Toscana: scatta l’allarme sanitario e il blocco della merce. Livorno, sequestrate 3 tonnellate di materiale ittico di provenienza incerta

Tonno

Tonno

Firenze, 5 giugno 2021 - Nove persone con sintomi di intossicazione alimentare costrette ad andare al pronto soccorso del San Giovanni di Dio (4, il 1° giugno) e a Santa Maria Nuova (altre 4, il giorno 2), l’ultima ieri. Vomito, nausea ed ‘episodi sincopali’ (perdita di lucidità, di conoscenza addirittura, svenimenti) come ha reso noto in modo puntuale la direzione di Asl toscana centro. E tutti per aver mangiato tonno in due diversi ristoranti di Firenze, come hanno riferito ai medici. Tonno cucinato in vari modi. Ieri i nove sono stati dimessi. Problema superato, però si sono presi un discreto spavento. Iscritto a referto un decimo caso d’intossicazione, di un cliente di un ristorante di Portoferraio, episodio segnalato dal centro antiveleni di Firenze. Notevole campanello d’allarme per il rischio di nuovi episodi e conseguenze più gravi: tecnici della Unità Funzionale di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare sono andati nei due ristoranti per valutare le condizioni igieniche generali, controllare lo stato di conservazione del tonno incriminato, ricostruire la tracciabilità a monte.

Ma "al momento – rende noto l’Asl – non ci sono ipotesi attendibili su cosa abbia contaminanto il pesce. Anche in considerazione della sintomatologia atipica riportata dalle persone". Campioni di tonno consegnati all’istituto zooprofilattico di Lazio e Toscana per le analisi chimico-batteriologiche; i tecnici della prevenzione, visto il quadro in parte misterioso di questa intossicazione, sono andati al centro di distribuzione di Firenze che ha rifornito i due ristoranti: bloccati i quantitativi riconducibili al lotto incriminato. Avviata la procedura di allerta.

A Livorno sequestrate 4 tonnellate di pescato, 21mila euro di sanzioni e un commerciante denunciato nelle ispezioni della capitaneria di porto fra la provincia labronica, la Maremma e Prato. Sigilli a sei attrezzi da pesca ritenuti irregolari. Il sequestro è avvenuto a seguito di 113 ispezioni in cui sono stati contestati 16 illeciti. Le verifiche, mirate a tutelare in particolare il ’Made in Italy’, sono state svolte soprattutto sulle grandi piattaforme logistiche di distribuzione e i magazzini all’ingrosso.

A Prato invece gli ispettori pesca della Guardia costiera di Livorno e i funzionari della Asl hanno ispezionato alcune pescherie gestite da cittadini di nazionalità cinese. Dopo aver visionato la documentazione ed il prodotto ittico esposto nei banchi vendita, hanno rinvenuto circa 15 chili di granchi cinesi vivi appartenenti alla specie esotica denominata ’Eriocheir sinensis’, altamente invasiva e pericolosa per l’ambiente. L’attività condotta in mare ha portato a individuare un’imbarcazione da pesca professionale di Porto Santo Stefano (Grosseto), che nelle ore notturne, durante l’attività di pesca, si è resa invisibile al sistema di localizzazione satellitare.

Il tonno rosso, il più ambito è oggetto di dispute ricorrenti. Con verdesca e pesce spada è uno dei pesci coi più alti livelli di mercurio. Il metilmercurio è il derivato tossico. Ma i livelli sono molto diversi da tonno a tonno. E dalla taglia: più il tonno è grosso più accumula metilmercurio. Dipende poi dai mari dove è pescato. Ricercatori francesi hanno osservato vaste aree del Pacifico e rotte migratorie. Su oltre mille campioni di tre tipi di tonno quasi tutti avevano valori al di sotto del limite massimo per il consumo umano: il tonno pinna gialla, quello obeso e il tonno bianco.