FRANCESCO INGARDIA
Cronaca

Torselli, altolà agli alleati: "Ora il nome del candidato. O si sceglie di perdere"

L’europarlamentare di Fratelli d’Italia sprona i suoi all’azione: "Niente tavoli. Tomasi è quello giusto, senza perdere tempo lo dobbiamo far conoscere".

Francesco Torselli, eurodeputato di Fratelli d’Italia nel gruppo dei Conservatori

Francesco Torselli, eurodeputato di Fratelli d’Italia nel gruppo dei Conservatori

Il centrodestra nella palude. Torselli, preoccupato anche lei dell’impasse? "È ora di guardarsi allo specchio e chiedersi: ci interessa partecipare o vincere le regionali? - la provocazione dell’eurodeputato di Fratelli d’Italia, nonché colonnello toscano tra i meloniani -. Il sondaggio uscito una settimana fa ci ha detto che il governatore uscente che ha elargito mancette senza saltare mezzo Comune è in vantaggio di 10 punti su Tomasi. Per me è l’occasione della vita. Se però vogliamo partecipare e basta parliamo pure di tavoli e vertici per altri 5 mesi, altrimenti, per vincere serve essere pronti domani".

Il punto è che la traiettoria presa sembra quella di una nomina all’ultimo tuffo… "Nel centrodestra vige una regola secolare per cui le candidature alle cariche monocratiche più importanti debbono passare dal tavolo nazionale. A meno che sul territorio si registri una convergenza trasversale su un nome".

Bene, non è il caso della Toscana quindi. "È evidente. Allora dico: chi sventola nomi da fare aspettando di sedersi al tavolo con gli alleati sta perdendo solo tempo. Qualcuno punta su un ‘profilo alla Maradona’ più forte di Tomasi? Lo dica ora e puntiamo su quello".

Lega e Forza Italia hanno in squadra un Maradona? "Non mi pare. Il più forte per me rimane Alessandro Tomasi. Non esiste in Toscana un politico più adatto a vincere la regione. Per background, militanza, cursus honorum e capacità amministrativa è il migliore. Tomasi è un figlio del popolo, integrato nella società, ha governato una città capoluogo. Io già lo sto facendo, ma vogliamo aiutarlo a farlo conoscere di più fuori da Pistoia? Lui è gasatissimo e non vede l’ora di partire per la battaglia". Prima però servirebbe nominarlo a candidato governatore, no?

"Quello andava fatto ieri, anche per mettere su un comitato elettorale dignitoso, ponderare le liste, compilare la modulistica senza fare la fine della Todde in Sardegna. Sei ci nascondiamo dietro ai vertici abbiamo già perso in partenza. E questo sarà solo responsabilità di chi li invoca a vuoto".

Una frecciata velenosa alla Forza Italia di Stella che chiede un vertice e un candidato moderato che non sia Tomasi? "FdI vuol partire domani con Alessandro, non bluffare come a poker con una coppia di sette in mano dicendo di avere altri nomi. Poi questa roba del ’No a Tomasi perché non moderato’ che vuol dire? Che governa Pistoia con una giunta di estremisti? Che i suoi elettori sono estremisti sovversori dell’ordine democratico? Oppure perché torna comodo dire ‘sì a un moderato’ per dire no a uno di Fratelli d’Italia? Per distacco, Tomasi il leader dei moderati in FdI".

Vannacci sì, no, forse: nella Lega non si ragiona d’altro. Meglio rimanga con lei a Bruxelles nei Patrioti o in corsa come governatore? "Se vuole candidarsi in consiglio regionale è liberissimo di farlo. Per me non dispone delle caratteristiche politiche giuste. Non è stato sindaco di un Comune medio-grande, non ha gestito compagini di partito… per una missione sarebbe senz’altro il più adatto, per amministrare una regione no. Poi è chiaro, è un deputato della Lega, che è partito alleato. Legittimo che possa essere il loro nome da spendere, ma che lo dicano quanto prima per fare valutazioni di merito. Vannacci è più conosciuto, vero, ma Tomasi resta il più adatto per vincere".