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Toscana, in 4 anni oltre 1500 studenti disabili in più

In provincia di Arezzo l'aumento è stato di 309 studenti disabili, più 45%

scuola

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Arezzo, 6 febbraio 2025 – In appena quattro anni, gli studenti con disabilità che

frequentano le scuole toscane sono 1.500 in più e in alcune province sono aumentati di oltre il 40%. Al tempo stesso, i fondi per l'assistenza scolastica sono rimasti

sostanzialmente stabili, circa 11 milioni di euro l'anno. 

Non possiamo permetterci che questo divario aumenti ancora: servono investimenti adeguati al numero di studenti per garantire un supporto efficace a bambini e

ragazzi che presentano disabilità. Tagliare le risorse significherebbe negare loro il diritto a un'istruzione di qualità". A dirlo è Gianni Lorenzetti, presidente di Upi Toscana, l'Unione delle Province toscane, in merito  ai fondi destinati all'assistenza scolastica per gli studenti che presentano disabilità. ''Nell'anno scolastico 2020-21 gli studenti disabili che frequentavano le scuole delle province toscane erano 5.575, mentre nel 2023-24 sono stati ben 7.128 - spiega Lorenzetti -. Nello specifico, guardando i dati di questi quattro anni scolastici, in provincia di Arezzo l'aumento è stato di 309 studenti disabili (aumento del 45%), a Pisa di 373 studenti (43%), a Lucca di 267 studenti (30%), a Livorno di 188 studenti (27%), a Pratodi 157 studenti (25%), a Siena di 146 studenti (25%), a Massa Carrara di 45 studenti (13%), a Pistoia di 56 studenti (8%), a Grosseto di 10 studenti (2,9%), a Firenze di 2 studenti (0,1%)''. ''Chiaramente, a fronte di un tale aumento serve un adeguato aumento dei fondi governativi - continua Lorenzetti -. Le nostre scuole sono già in difficoltà, e se la tendenza proseguirà nei prossimi anni le scuole non riusciranno a sostenere adeguatamente gli studenti che presentano disabilità''. ''L'assistenza educativa scolastica è un sostegno

fondamentale degli studenti che presentano disabilità – continua

Lorenzetti - che li aiuta non solo da un punto di vista scolastico

e di apprendimento, ma anche a conquistare l'autonomia fisica, comunicativa, relazionale e di apprendimento. Si tratta di un diritto fondamentale che risponde ai bisogni fondamentali dei più giovani, di cui dobbiamo assolutamente farci carico. Non possiamo restare fermi a guardare''.