Arezzo, 9 gennaio 2025 – È in corso un piano di digitalizzazione del
patrimonio culturale, archivistico, bibliografico e fotografico toscano che darà vita entro fine 2025 a 4,3 milioni di file digitali che saranno disponibili su Cultura.toscana.it. L'iniziativa, presentata a Firenze, coinvolge 24 istituti
culturali toscani (biblioteche, archivi, fondazioni culturali regionali) ed è resa possibile dal finanziamento di 4,5 milioni del Pnrr. Tra i patrimoni della Regione Toscana che saranno digitalizzati vi sono quelli dell'Archivio della Giunta regionale, nella doppia veste di archivio corrente e storico. Il primo cantiere di digitalizzazione a partire è stato proprio l'Archivio storico de La
Grancia, l'8 ottobre, con la realizzazione dei primi prototipi digitali relativi alle diverse tipologie di materiali, mappe, circolari, pubblicazioni, foto, per arrivare a produrre oltre 1,6 milione di risorse digitali. Coinvolti anche il Fondo Ente per la colonizzazione per la Maremma
tosco-laziale (1951-1977), fondi archivistici di personalità
della cultura del primo Novecento, legate al Futurismo e
alle Avanguardie custoditi dalla Fondazione e Museo Primo Conti di Fiesole. Il materiale, circa 890mila oggetti, è composto dai volumi del Fondo Librario Futurista, dai materiali dei Fondi Balilla Pratella, Enrico Pea e Lorenzo Viani, dalla Biblioteca di Primo Conti. Presenti anche la Biblioteca Labronica di Livorno, quella dell'Accademia delle Belle Arti di Carrara, la Chelliana di Grosseto, passando per gli Intronati di Siena e la Biblioteca comunale di Arezzo. Partita anche la digitalizzazione della Fondazione Alinari che prevede la digitalizzazione di parte del patrimonio fotografico e a gennaio è la volta di alcuni preziosi documenti conservati nell'Archivio contemporaneo del Gabinetto Vieusseux di Firenze, come il Fondo Mario Luzi, e il Fondo libri di viaggio di Fiammetta Olschki. Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha parlato di «un'iniziativa importante di sinergia tra la Regione Toscana e il Ministero della cultura».