Firenze, 18 marzo 2025 – Fare presto e fare bene. Non c’è tempo da perdere, alle porte c’è una nuova ondata di maltempo in arrivo prevista per questo fine settimana. La Regione lo sa, il governatore Eugenio Giani sperava di trovare uno sponda nel Capo dipartimento della Protezione Civile Ciciliano per sbloccare lo status di emergenza nazionale a una Toscana ferita nel profondo dopo la sesta alluvione in 18 mesi, ma per il momento si è dovuto accontentare dello stato di mobilitazione nazionale.

Oltre quattrocento millimetri di pioggia che hanno messo in ginocchio l’area metropolitana fiorentina, pezzi di Prato e Pistoia e tratti del pisano e del livornese. La Fi-Pi-Li ha pagato nuovamente dazio, le ferrovie pure. Specie la Faentina, col Mugello isolato tra Marradi e Borgo San Lorenzo da frane e smottamenti ancora in corso. Tutto rimandato a lunedì prossimo, quando in giunta Giani porterà una variazione di bilancio per sbloccare il primo corposo pacchetto di ristori. Slittato quindi lo scostamento a sostegno di misure sull’emergenza moda, le opere idrauliche e alcuni interventi per la Toscana diffusa.
Gli uffici della direzione Finanze e Ragioneria hanno già ricevuto chiaro mandato di raschiare il fondo del barile per ricavare fra i vari capitoli un tesoretto a copertura dei 3mila euro a famiglia che la Regione intende emettere. Nel frattempo, procederà spedita la ricognizione del governatore “sindaco per sindaco” per quantificare le singole somme che ogni territorio necessita per ripartire. Almeno cento milioni di euro, da una primissima stima dei danni, che però è destinata a salire. “Quanto alla procedura dei ristori per somma urgenza ricalcheremo quelle create per le alluvioni del 2023 e quelle di settembre e ottobre ’24”, assicura Giani. Il modello è quello “più celere” dell’autocertificazione che assicurò la tempestiva messa a terra di 26,5milioni totali di ristori per 10mila famiglie beneficiarie: basterà dimostrare la residenza in uno dei luoghi colpiti dall’alluvione per avere diritto al ristoro di 3mila euro.
Solo a posteriori avverrà il passaggio delle fatturazioni. Esattamente il contrario della procedura nazionale che prevede fino a 5mila euro di ristori per persone fisiche e 20mila per aziende e imprese. E per questo più “lenta e farraginosa”. Ecco perché Giani ha fatto presente a Roma la necessità di “snellire e semplificare” quanto più le procedure di assistenza alle famiglie con case, garage, scantinati allagati dalle piogge e dalle esondazioni dei fiumi.
E proprio dalla Capitale l’ex premier Matteo Renzi nella sua enews del lunedì fa presenta quanto serva “accelerare i tempi delle casse di espansione del Valdarno fiorentino, tra Figline e Reggello, e rialzare la diga di Levane. Noi abbiamo messo i soldi da anni, ma la burocrazia sta allungando i tempi. Il governo deve rimettere in funzione l’unità di missione Italia Sicura”. Mentre da Firenze, la candidata della Lega per le regionali d’autunno Elena Meini mette in guardia lo stesso Giani: “Chiediamo al presidente di non iniziare il solito ritornello che vede la Regione come amorevole nei confronti dei cittadini ed il Governo menefreghista”.
Intanto, c’è un primo fascicolo sull’alluvione: lo ha aperto la procura di Firenze e si concentra sul caso di Sesto Fiorentino, dove il torrente Rimaggio ha rotto una spalletta e allagato il centro cittadino con ingenti danni.