Firenze, 14 novembre 2023 – Due miliardi di euro e oltre 30mila realtà colpite. La stima dei danni provocati dal maltempo dello scorso 2 novembre continua a salire. E ieri, a Campi Bisenzio - uno dei territorio più colpiti - il governatore della Regione e commissario all’emergenza, Eugenio Giani, ha fatto un primo sommario resoconto incontrando il ministro della Protezione civile Nello Musumeci e il capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio.
"Una stima ancora provvisoria" ha precisato Giani, che sarà chiamato a stilare un’apposita relazione entro il 3 dicembre, "sommando quello che mi dicono i sindaci della trentina di Comuni più coinvolti".
E sempre secondo i primi dati disponibili, in Toscana "oltre 30mila, tra famiglie e imprese sono state colpite direttamente dalle esondazioni". Ricordando che ci sono state otto vittime e danni rilevanti in ben cinque delle dieci province toscane, Giani ha ribadito che anche altre due realtà sono state colpite in modo importante: Massa Carrara e Lucca.
"L’evolversi del fenomeno e il successivo inquadramento delle segnalazioni e delle valutazioni provenienti dalle amministrazioni locali interessate ha messo in evidenza come gli eventi abbiano causato criticità e danneggiamenti anche nei territori delle province di Lucca e Massa Carrara, per le quali ho chiesto l’estensione dello stato di emergenza già dichiarato con la delibera del 3 novembre" le parole del commissario Giani. Insomma una Toscana in ginocchio, colpita anche e soprattutto al "cuore economico", quello che produce quasi il 5% del Pil nazionale. L’area è quelle che da Firenze arriva a Pistoia passando per Prato, un’area dove "si trovano manifatture che sono indispensabili anche al settore moda e all’eccellenza dell’export italiano".
«Abbiamo subito un evento meteorologico come non si era mai visto fino a oggi e il pericolo maggiore è stato rappresentato dai piccoli torrenti: l’Agna, lo Stella, il Bagnolo, gli altri torrenti del reticolo minore, che però in questo caso si è rivelato rilevante e devastante" ha aggiunto Giani senza nascondere che al momento "la cosa che mi preoccupa di più è la pioggia, cioè per lavorare ci vogliono condizioni che spero dal punto di vista atmosferico siano migliori".
Quindi ha indicato le priorità del momento: la ricostruzione degli argini e la messa in sicurezza del territorio, ovvero gli "interventi di somma urgenza", l’assistenza alle famiglie e l’attenzione alle imprese colpite. Tre fronti su cui occorre lavorare ora e subito. E soprattutto tutti insieme.
Secondo il presidente della Regione, la voglia di ripartire non manca "ma deve essere sostenuta e supportata" ha detto chiamando in causa il governo con cui - fino a oggi - "c’è stata una stretta collaborazione e vorrei che continuasse per poter dare risposte concrete alle persone. La volontà è quella di uscirne tutti insieme. Spero che prevalga questo clima rispetto alla prospettiva delle polemiche". Il riferimento è all’attacco frontale del ministro secondo cui la Toscana, a livello di prevenzione, "è all’anno zero". Ma Giani non ha intenzione di cadere nella diatriba politica: "Ora c’è bisogno che l’ordinanza (con cui è diventato commissario, ndr) si traduca in legge per poter sospendere i contributi previdenziali, i pagamenti, le imposte perché chi è stato danneggiato possa vivere con uno spirito di supporto la prospettiva di ricostruzione".