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Toti chiede il patteggiamento: 2 anni da convertire in 1.500 ore di servizi sociali. “Amarezza e sollievo”

Se il giudice accetterà la proposta l’ex presidente della Liguria sarà condannato a 2 anni e 1 mese per corruzione impropria e finanziamento illecito. La pena sarà commutata in servizi sociali. Richiesta di patteggiamento anche per Signorini

Genova, 13 settembre 2024 – Colpo di scena nell'inchiesta per corruzione che ha sconvolto la Liguria. Giovanni Toti ha trovato l'accordo con la procura per patteggiare due anni e un mese. Adesso la decisione spetterà al gup che dovrà fissare una udienza.

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Giovanni Toti chiede il patteggiamento. Accordo con la Procura per una condanna a 2 anni e un mese che saranno commutati in 1.500 ore di lavori socialmente utili

La richiesta di patteggiamento

La pena che Toti patteggia con la procura verrà sostituita con lavori socialmente utili per 1.500 ore. Nell'accordo tra i pm e l'avvocato Stefano Savi prevista anche l'interdizione temporanea dai pubblici uffici e l'incapacità di contrattare con le pubbliche amministrazioni per la durata della pena e la confisca di 84.100 euro. I reati patteggiati sono corruzione impropria e finanziamento illecito. In questo modo, se il giudice accoglierà l'istanza, non si terrà il processo previsto per il 5 novembre.

Patteggiamento anche per Signorini

Anche l'ex presidente dell'Autorità portuale di Genova e Savona, Paolo Emilio Signorini, ha concordato con la procura un patteggiamento. Unico indagato per cui era scattata la misura cautelare dell'arresto in carcere, la pena concordata per lui è di tre anni e cinque mesi, una confisca di poco superiore ai 100.000 euro e l'interdizione temporanea dai pubblici uffici per tutta la durata della pena. Come per Toti, anche in questo caso l'accordo dovrà essere accolto dal giudice per l'udienza preliminare.

L’inchiesta

Toti era stato arrestato il 7 maggio del 2024 e messo ai domiciliari con l’accusa di corruzione. Un’indagine che aveva coinvolto diversi imprenditori fra cui l’ex patron di Genoa e Livorno, Aldo Spinelli.

Le parole dell’avvocato

"Nell'accordo tra i procuratori e la difesa dell'ex governatore l'accusa riconosce che Toti non ha mai usufruito personalmente delle somme raccolte dal suo comitato politico, utilizzate solo per le attività politiche”, afferma l'avvocato Stefano Savi in una nota in merito al patteggiamento di Toti. “Si riconosce – continua Savi – anche che gli atti prodotti dalla pubblica amministrazione fossero totalmente legittimi, così come i versamenti sotto forma di contributi all'attività politica. Cadono quindi le accuse di corruzione e le altre ipotesi di reato con l'esclusione della cosiddetta ‘corruzione impropria’, ovvero per atti legittimi degli uffici”. “Al termine di oltre tre anni di indagini, continue intercettazioni, pedinamenti, filmati e quasi tre mesi di detenzione domiciliare, l'accordo prevede una sanzione di circa 1.500 ore di lavori di pubblica utilità e la restituzione da parte del ComitatoToti delle somme direttamente contestate”.

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Toti: “Amarezza e sollievo”

"Come tutte le transazioni suscitano sentimenti opposti: da un lato l'amarezza di non perseguire fino in fondo le nostre ragioni di innocenza, dall'altro il sollievo di vederne riconoscere una buona parte”, commenta Giovanni Toti dopo l'accordo sul patteggiamento. “Resta quel reato ‘di contesto’ definito corruzione impropria, legato non ad atti ma ad atteggiamenti, una accusa difficile da provare per la sua evanescenza, ma altrettanto difficile da smontare per le stesse ragioni”, prosegue l'ex governatore.

Un patteggiamento non vuol dire essere colpevoli: un accordo con la Procura vuol dire trovare una mediazione tra le loro accuse che dopo quattro anni di inchiesta, intercettazioni e pedinamenti si risolvono in qualcosa di molto derubricato rispetto a ciò di cui venivamo accusati – ha detto in seguito in un’intervista a TgCom24 –. Tutti gli accordi lasciano sentimenti diversi: da un parte l'amarezza di non aver visto riconosciute tutte le nostre ragioni e dall'altra il sollievo di averne viste riconosciute un pezzo importante". Lo

"Un pezzo importante è che nessun atto illecito è stato compiuto, tutte le pratiche fatte sono legittime, tutti i soldi donati ai comitati politici sono stati usati solo per la politica e non per arricchimento personale”, ci ha tenuto a sottolineare l'ex governatore ligure, tornando a professare la propria innocenza. “Per quanto ci riguarda – ha sottolineato Toti – non abbiamo commesso nessuna colpa e francamente dopo 4 anni di accusa e 3 mesi di domiciliari, vedersi riconoscere dalla procura tutto questo, per noi è già un successo".