REDAZIONE CRONACA

La storia del primo ‘12’ che fece esplodere la moda Totocalcio

All’inizio le schedine non ebbero successo, tanto che furono distribuite ai barbieri per pulire i rasoi

Una schedina del Totocalcio

Firenze, 21 luglio 2023 - Dopo due mesi dalla comparsa della mitica schedina Sisal, il 21 luglio del 1946 si registrò la prima vincita della sua storia: un impiegato fece ‘12’ vincendo 463.846 lire, che all’epoca equivaleva a ben quattro anni di paga di un operaio. A quei tempi giocare una colonna costava 30 lire, il prezzo di un bicchiere di Vermouth, e prese il nome di Totocalcio solo due anni dopo. In un Paese in 'bianco e nero' che stava per scegliere tra Monarchia e Repubblica, gridare "Ho fatto 13!" rappresentava il sogno di una vita migliore per milioni di persone appena uscite dalla Guerra. Era questa l'Italia di quel 5 maggio 1946, quando nacque la schedina Sisal, che per decenni, nei bar e nelle ricevitorie di tutto il Paese, avrebbe fatto compagnia a milioni di sognatori. Un rituale che si è ripetuto ogni sabato pomeriggio per oltre mezzo secolo in maniera quasi maniacale, in un mondo dove ancora non c'erano anticipi e posticipi, e le partite si giocavano tutte, solo e sempre la domenica. Vincere al Totocalcio voleva dire davvero a volte rifarsi una vita. L'intuizione la ebbe un giornalista sportivo triestino, della Gazzetta, Massimo Della Pergola, finito in un campo di prigionia in Svizzera in quanto ebreo. Fu lì che sviluppò l'idea di un passatempo popolare che avrebbe finanziato la rinascita dello sport italiano e fatto innamorare un Paese intero. Insieme ai colleghi Fabio Jegher e Geo Molo fondò la Sisal (Sport Italia Società A responsabilità Limitata), con una schedina inizialmente di 12 partite, e i vincitori con 12 e 11 punti. Di quel primo foglietto colorato si stamparono 5 milioni di copie ma se ne giocarono appena 34 mila. Per sbarazzarsi di quella montagna di carta, alla Sisal decidono di distribuire le schedine inutilizzate ai barbieri: serviranno a pulire i rasoi Il primo vincitore vinse grazie a una successione di sei X di fila. Dopo un iniziale scetticismo, il successodella mitica schedina arrivò travolgente ed in pochi mesi le giocate toccarono le 13 milioni di colonne, una ogni tre abitanti. L'italiano del dopoguerra era affamato certo di passione per il calcio, ma anche e soprattutto delle lire. Che si tratti di un'intuizione geniale lo capisce anche il governo che due anni più tardi, è il 1948, nazionalizza la schedina, ribattezzata Totocalcio, diventata troppo ghiotta perché lo Stato rinunci a guadagnarci sopra. Per finanziare i Giochi di Londra la colonna sale a 50 lire e con l'aumento arriva anche la prima vincita a nove cifre: 104 milioni a Prato. Una escalation che porta soldi e sogni per tutti, e la schedina divenne un veicolo alla portata di tutti per realizzare sogni, grandi e piccoli: comprarsi casa, ripianare i debiti o fare un viaggio in capo al mondo. Nasce oggi Ernest Hemingway nato il 21 luglio del 1899 a Oak Park. L'autore di "Addio alle armi" e ‘Per chi suona la campana’, vincitore del Nobel per "Il vecchio e il mare", ha scritto: “Ai più importanti bivi della vita, non c'è segnaletica”. Maurizio Costanzo