MANUEL SPADAZZI, inviato a Parigi
Cronaca

Tour de France a Firenze, l’emozione di Nardella: “Occasione irripetibile. Al lavoro per renderla indimenticabile”

“Una vetrina incredibile, la gara sportiva più importante di sempre. Mostreremo al mondo come la città sta diventando sempre più sostenibile”

Tour de France, Nardella e il passaggio del testimone

Tour de France, Nardella e il passaggio del testimone

Parigi, 24 luglio 2023 – Chissà… Magari vedremo anche il David di Michelangelo vestito di giallo. "Piano, piano, non corriamo troppo… Ma abbiamo tante cose in mente. Ci stiamo lavorando", sorride il sindaco di Firenze, Dario Nardella. Che ieri a Parigi si è intrattenuto a lungo anche con la prima cittadina Annie Hidalgo e con l’ambasciatrice d’Italia in Francia Emanuela D’Alessandro, prima della cerimonia di premiazione e del passaggio di consegne per la partenza del Tour de France in Italia, l’anno prossimo.

"Da domani (oggi per chi legge, ndr ) – ricorda Nardella – il trofeo del Tour sarà in Italia e lo mostreremo nelle varie città delle tappe".

Sindaco, lei ha toccato con mano quanto vale il Tour de France, in termini di pubblico e di impatto mediatico. Cosa si aspetta l’anno prossimo a Firenze?

"Una grande festa, ma soprattutto una vetrina incredibile. Questo sarà l’evento sportivo più importante nella storia di Firenze, più importante anche dei Mondiali di calcio del 1990 secondo me. Ne siamo consapevoli e stiamo lavorando, insieme agli altri territori, per rendere speciale e indimenticabile la prima volta della Grande Boucle in Italia. C’è grandissima collaborazione, e abbiamo alcune idee che sicuramente lasceranno il segno".

Ci anticipa qualche evento?

"Saranno tanti, tantissimi. E verranno promossi con grande anticipo. Perché la partenza del Tour de France dall’Italia non dev’essere per noi un traguardo, ma un punto di partenza. Parlo in particolare per Firenze e il suo splendido entroterra: dobbiamo far capire al mondo che non siamo solo una capitale della cultura, ma anche una terra dove poter fare sport e fare turismo all’aria aperta. Per riuscirci, non ci limiteremo a eventi solo nelle settimane precedenti al Tour. Posso già dire che renderemo omaggio ai nostri campioni: Gino Bartali, Gastone Nencini e altri".

Firenze sta investendo molto sulla mobilità sostenibile: il Tour segnerà simbolicamente una svolta in questo senso?

"Intanto sarà molto importante perché andremo a risistemare, in vista della tappa, molte strade. Ma ospitare il Tour servirà anche a mostrare al mondo come la città sta cambiando e sta investendo sempre di più sulla mobilità lenta e sostenibile. Con la nuova bicipolitana arriveremo a 110 chilometri di piste ciclabili, contro i 90 chilometri di inizio mandato. E abbiamo aperto già sette ciclostazioni nelle nostre scuole".

Avere la Grande Boucle costerà parecchi milioni alla città di Firenze, all’Emilia Romagna e al Piemonte.

"Ma l’investimento li vale tutti. Il Tour porterà un indotto di oltre 120 milioni, di cui 20 di indotto diretto solo per Firenze. Ma non dobbiamo fermarci solo a guardare quello che accadrà nel 2024. Dobbiamo guardare altro, al ritorno economico che avremo anche negli anni a seguire. E al valore che questa storica prima volta del Tour de France in Italia avrà anche per le relazioni tra i due Paesi".

Relazioni che vanno avanti tra alti e bassi.