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Tumore al seno, importante la radioterapia tempestiva. Nell’Asl Toscana Centro il 97% la fa entro 4 mesi dall’intervento

Le pazienti possono contare ora su un percorso di cura ottimale, migliorando le probabilità di controllo della malattia e riducendo i rischi di complicazioni. La prossima sfida: ricostruzioni protesiche più immediate

La Radioterapia di Prato con il relativo personale

La Radioterapia di Prato con il relativo personale

Firenze, 10 marzo 2025 – Un importante obiettivo è stato raggiunto in Toscana: nel 2024 il 97% delle pazienti sottoposte a radioterapia post-operatoria nelle strutture dell’Azienda USL Toscana centro hanno potuto iniziare il trattamento entro i 120 giorni dall’intervento.  

Il risultato è emerso durante l’Hospital Meeting, svoltosi nei giorni scorsi all’Ospedale Santa Maria Annunziata (a Firenze). Si tratta di un importante obiettivo nel percorso di diagnosi e cura del tumore della mammella, che solo poche Aziende Sanitarie riescono a raggiungere.

Elementi fondamentali per il raggiungimento di questo ottimo risultato sono stati la collaborazione interdipartimentale, la gestione ottimizzata dei tempi di attesa per il trattamento radiante all’interno dell’Area Radioterapica e la riorganizzazione della Rete senologica aziendale, che ha migliorato la coordinazione tra i servizi sanitari oltre che l’ottimale percorso di cura. 

Cruciale è stata la sinergia tra le strutture di Chirurgia Senologica , diretta dal dott Luis J. Sanchez, e l’Area Radioterapica, diretta dalla dottoressa Silvia Scoccianti, di cui fanno parte le strutture complesse di Radioterapia degli Ospedali Santa Maria Annunziata (diretta dalla dottoressa Scoccianti) , San Jacopo di Pistoia (diretta dal dottor Marco Stefanacci) e Santo Stefano di Prato (diretta dalla dottoressa Beatrice Detti), che hanno permesso di garantire l’inizio del trattamento radioterapico in tempi adeguati rispetto all’intervento senologico.

“Garantire alle donne la tempestività dell’inizio del trattamento radioterapico post-operatorio dopo l'intervento chirurgico – hanno commentato i due medici, Sanchez e Scoccianti –  è cruciale nel percorso ottimale di cura in caso di diagnosi di tumore della mammella. E’ stato infatti dimostrato che il tempo di inizio del trattamento radiante rispetto alla chirurgia impatta sull’efficacia del trattamento stesso. Dati della letteratura e linee guida sottolineano che è auspicabile che il trattamento radiante delle pazienti affette da tumore della mammella e non candidate a trattamento chemioterapico, inizi entro 140 giorni”.

Tale dato è stato rilevato tramite un apposito indicatore finalizzato al monitoraggio dell’intervallo di tempo tra la chirurgia e l’inizio del trattamento radiante.

L’indicatore è stato impostato su un intervallo di tempo più breve (120 giorni) per una maggiore garanzia del timing corretto. I risultati sono stati confermati dal dottor Stefano Michelagnoli, direttore del Dipartimento Chirurgico, che ha contribuito alla implementazione e allo sviluppo della rete senologica aziendale. La dottoressa Luisa Fioretto, direttrice del Dipartimento Oncologico, ha sottolineato l’importanza delle sinergie tra diverse strutture operative, e quindi tra professionisti, al fine di migliorare l'efficacia e l'efficienza dei trattamenti oncologici.

La stretta collaborazione tra il Dipartimento Chirurgico e il Dipartimento Oncologico è stata fondamentale in tutto il percorso di trattamento del tumore della mammella, dalla diagnosi alla cura, offrendo un approccio multidisciplinare che include la collaborazione di specialisti in Radiologia, Chirurgia Plastica, Anatomia Patologica, Oncologia Medica, Radioterapia, Medicina Nucleare e Genetica Medica.

La sinergia tra i dipartimenti ha permesso di gestire efficacemente un alto numero di interventi chirurgici, come i 1039 interventi per nuovi tumori della mammella a cui si deve aggiungere la gestione della patologia benigna, ad alto rischio di malignità, dei pazienti con mutazioni genetiche e gli interventi di chirurgia oncoplastica della mammella eseguiti con la collaborazione anche del dottor Lorenzo Calì Cassi della Struttura Operativa Complessa di Chirurgia Plastica, diretta dal dottor Lorenzo Borgognoni.