Stagione in chiaroscuro. Il peso dei prezzi alle stelle. Mancano italiani e americani allettati da Spagna e Grecia

E’ presto per tirare una riga, ma Federalberghi rileva un’estate con qualche flessione. Settembre sarà un mese determinante. Contrazione delle presenze anche in agriturismo

Le spiagge bianche di Vada. Stagione in chiaroscuro per il turismo in Toscana

Le spiagge bianche di Vada. Stagione in chiaroscuro per il turismo in Toscana

Firenze, 30 agosto 2024 – Un’estate in chiaroscuro, nella quale è mancato soprattutto il mercato italiano, calato sia come presenze che come capacità di spesa. Questo è il primo bilancio del turismo in Toscana per l’estate 2024, su cui hanno inciso le tensioni geopolitiche, i budget risicati delle famiglie italiane, ma anche il grande caldo, che non ha incentivato gli spostamenti.

«La stagione turistica non è conclusa – fa presente Daniele Barbetti, presidente di Federalberghi-Confcommercio Toscana – e i bilanci che si possono fare sono ancora molto parziali. Manca settembre, un mese che è diventato determinante dal punto di vista degli andamenti, e anche la prima parte di ottobre». Per ora il trend ha confermato le attese, a partire dalle contrazioni di presenze e capacità di spesa degli italiani, che in luglio e agosto si sono fatte sentire soprattutto sulla costa toscana. Anche l’ultimo rapporto Irpet sul turismo registrava una flessione del 9,6% del turismo domestico nei primi cinque mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, con una distinzione di un -12,8% di toscani e -8,9% di italiani provenienti da fuori regione.

«Non siamo stupiti del fatto che probabilmente ci ritroveremo a consuntivo con alcuni saldi negativi». In quali aree? «L’andamento è a macchia di leopardo, difficile dirlo per il momento. Dipende anche dalla capacità del territorio di recuperare quote di mercato sui mercati internazionali», risponde Barbetti, evidenziando comunque qualche segnale di rallentamento nelle città d’arte da parte del mercato americano. Un rallentamento «fisiologico», conseguenza delle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti. «Nei periodi pre-elettorali gli americani viaggiano di meno», afferma il presidente di Federalberghi-Confcommercio Toscana. Anche quest’anno, come in quelli passati, la Toscana ha sofferto la concorrenza delle isole greche e della Spagna, dove i prezzi sono più bassi. Ma determinante per il turismo toscano sarà comunque settembre, un mese che potrà fare la differenza e che sarà cruciale per le città d’arte e per la campagna.

Quest’ultima, stando ai dati di Agriturist, ha sofferto di un calo di presenze. In giugno e luglio la Toscana è stata tra le destinazioni preferite, ma con una diminuzione di affluenza negli agriturismi registrato da almeno una struttura su due, mentre una su cinque conferma gli stessi dati degli scorsi anni. D’altra parte, quasi la metà dei turisti che scelgono l’agriturismo per le proprie vacanze sono italiani. Gli stranieri provengono soprattutto dal Centro e Nord Europa, in particolare Germania (nonostante la crisi economica che la attanaglia), Svizzera, Inghilterra, Polonia, Bielorussia, Austria, Francia e Olanda.

Non mancano però anche turisti provenienti da Israele, Stati Uniti, Canada e Australia. Cambia il trend, dunque, con una diminuzione delle presenze e con soggiorni brevi, a discapito di permanenze più lunghe e con prenotazioni sempre più sotto data, ma cambia anche la tipologia di clientela: se prima ad affollare gli agriturismi erano le famiglie con bambini, adesso i principali ospiti sono le coppie.