Firenze, 2 luglio 2022 - Se il buongiorno si vede dal mattino, quella che è appena iniziata sarà un'estate da (quasi) tutto esaurito nelle località turistiche della Toscana.
Che siano le spiagge dorate della Versilia o le fresche alture dell'Abetone, che siano le bellezze artistiche di Firenze o quelle naturalistiche della Maremma, luglio e agosto si preannunciano all'insegna del pienone. E con numeri, finalmente, da pre pandemia. Le stime in possesso del Sindacato italiano balneari (Sib) riferite al mese di giugno parlano per le sole località di mare toscane di un incremento di presenze che si attesta intorno al 30%. Aumenti che riportano i flussi turistici a quelli del giugno 2019, ovvero prima che sul mercato delle vacanze si abbattesse lo tsunami Covid. Ma ciò che fa maggiormente tornare il sorriso sul volto degli operatori turistici e' che - sulla base dell'andamento delle prenotazioni - l'impennata sembrerebbe essere confermata anche per i mesi di luglio e agosto, ovvero i sessanta giorni piu' importanti dell'anno quanto a giro d'affari del settore. E non è soltanto il mare a trainare le presenze turistiche della Toscana.
Le città preferite
Dopo due anni di fortissima sofferenza dovuta soprattutto al mancato arrivo dei vacanzieri stranieri, anche le citta' d'arte fanno segnare un netto rilancio. Firenze, Siena e Pisa - che rappresentano i tre poli principali di attrazione della Toscana che punta su musei e monumenti - fanno registrare dati in costante, forte crescita con alberghi e ristoranti in cui diventa sempre piu' difficile riuscire a trovare posti liberi. E anche i centri d'arte minori - da San Gimignano a Pistoia, da Arezzo a Volterra - sono riusciti ad agganciare la ripresa anche se in maniera meno accentuata.
Montagna, le mete più gettonate
Sorride anche la montagna. Qui, alla voglia di vacanza rimasta almeno in parte inevasa per due oltre anni, si uniscono anche gli effetti delle temperature roventi delle ultime settimane che hanno fatto scegliere a molti turisti le fresche localita' dell'Appennino Tosco-Emiliano. A beneficiarne in prima battuta e' stato il comprensorio dell'Abetone, nel Pistoiese, ma almeno in parte anche la zona dell'Amiata, fra Grosseto e Siena. Tutto bene? Non proprio. O, meglio, non ancora. Se infatti le presenze hanno ormai raggiunto (se non superato) quelle del finire degli anni Dieci, non altrettanto si puo' dire sulla propensione alla spesa. L'aumento del costo della vita, il caro energia, i timori legati alle conseguenze della guerra in Ucraina hanno infatti reso piu' morigerato il turista medio che e' tornato a fare vacanze. Insomma, non si rinuncia piu' al periodo di ferie al mare, ma si fa una maggiore attenzione a quanto si spende. Magari trattenendosi ancora un po' quando si tratta di andare al ristorante o a fare shopping. E facendo maggiore attenzione ai prezzi di alloggi e servizi.
Le località penalizzate
C'e' poi quel turismo che soffre ancora l'assenza dei flussi internazionali. Se infatti dall'Europa si torna pian piano a far tappa nel Belpaese (e, dunque, anche in Toscana), manca ancora all'appello gran parte del mercato extraeuropeo che va dagli Stati Uniti ai ricchi paesi dell'area del petrolio che - dopo i divieti legati al Covid - ancora preferiscono altre destinazioni. Oltre, naturalmente, alla pressoché totale assenza del turismo russo, particolarmente importante in zone di altissimo pregio come ad esempio Forte dei Marmi o le zone piu' esclusive dell'Argentario. Ma dalla Russia, per registrare una inversione di tendenza, ci sarà da attendere ancora molto.