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Al centro l'ex infermiera di Piombino Fausta Bonino condannata all'ergastolo
Roma, 19 febbraio 2025 – Ergastolo. La sentenza della Corte di Cassazione è arrivata ieri sera dopo le 20. Diventa così definitiva la condanna all’ergastolo per Fausta Bonino, l’ex infermiera dell’ospedale di Piombino a processo per la morte di 4 pazienti. Lo ha deciso la quinta sezione penale della Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso presentato dalla difesa della donna contro la condanna all’ergastolo stabilita, a maggio scorso, dalla Corte d’assise d’appello al processo bis di secondo grado. "Sapevamo che era difficile – commenta a caldo l’avvocato Vinicio Nardo – ma avevamo fiducia nelle nostre argomentazioni basate su fatti e testimonianze".
Fausta Bonino era accusata di aver causato tra il settembre 2014 e il settembre 2015 la morte di quattro pazienti ricoverati nella struttura sanitaria dove lavorava con la somministrazione di dosi massicce di eparina. La Cassazione ha confermato la sentenza dello scorso 29 maggio della Corte di Assise di Appello di Firenze, rigettando il ricorso presentato dalla difesa dell’ex infermiera, l’avvocato Vinicio Nardo del foro di Milano. Bonino lo scorso 29 maggio era stata condannata all’ergastolo al termine del processo d’appello bis è celebrato a Firenze.
L’ex infermiera in primo grado era stata accusata dell’omicidio di dieci pazienti e il Tribunale di Livorno le aveva inflitto la condanna all’ergastolo riconoscendola colpevole di quattro decessi. In appello l’infermiera era stata assolta, ma la Cassazione nel maggio 2023 ha disposto un nuovo processo d’appello per quattro pazienti deceduti, confermando l’assoluzione per gli altri sei casi.
Ieri mattina in udienza nella sua requisitoria il sostituto procuratore generale della Cassazione Antonio Balsamo davanti ai supremi giudici della quinta sezione penale aveva chiesto di confermare la condanna all’ergastolo. Per il rappresentante dell’accusa il reparto dell’ospedale di Piombino "non consentiva l’ingresso incontrollato. Non c’è traccia di altre persone nel reparto in occasione dei 4 decessi" ha detto il pg in aula. La difesa ha sostenuto il contrario: che l’accesso nel reparto non era sottoposto a un controllo con registrazione dei passaggi, per cui anche altre persone avrebbero potuto entrare e teoricamente somministrare il farmaco ai pazienti. Affermazioni supportate dalle testimonianze del personale ospedaliero. Inoltre non ci sono filmati che documentino le azioni dell’ex infermiera.
Un caso controverso. Fausta Bonino si è sempre dichiarata innocente: "Non avevo nessun motivo di uccidere quelle persone", ma ultimamente era molto rassegnata all’idea di dover essere ritenuta colpevole e per questo aveva annunciato anche la volontà di chiedere la grazia al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, avendo maturata la convinzione di essere al centro di un errore giudiziario. Ieri sera, come aveva preannuciato l’avvocato Nardo senza specificare il luogo, Fausta Bonino, 63 anni, si è costituita al carcere milanese di Bollate.