Firenze, 7 marzo 2022 – Gli Uffizi celebrano il giorno della Festa della Donna con una mostra virtuale dedicata alla collezione del museo di autoritratti delle artiste. Per tutte le donne inoltre, ingresso libero l'8 marzo alla Galleria delle Statue e delle Pitture, a Palazzo Pitti e nel Giardino di Boboli.
L’ipervisione, intitolata ‘Artiste agli Uffizi. Autoritratti di donne nelle collezioni delle Gallerie’, sarà visitabile su www.uffizi.it/ipervisioni a partire dall’8 marzo, Giornata internazionale della donna. Pensata come omaggio del museo a tutte le donne, la mostra accompagnare il visitatore virtuale alla scoperta delle storie di artiste e dei loro diversi linguaggi espressivi in una carrellata che, non a caso, parte dalla fine del XVIII secolo, quando due pittrici si imposero sulla scena internazionale grazie al loro eccezionale talento, determinazione e capacità imprenditoriale: Angelica Kauffmann e Elisabeth Vigée Le Brun.
Da questo scorcio di fine Settecento, singolari storie di donne si dipanano per tutto il secolo successivo: l’essere artista donna diviene sempre meno un evento eccezionale o l’esercizio privato previsto nell’educazione della ‘signorina’ di buona famiglia, ma diventa una vera e propria professione. Nel corso del Novecento, le storie delle artiste accompagnano tutti gli eventi storici e i movimenti ideologici e culturali che hanno contraddistinto il secolo breve. Tra urgenze di rottura e bisogno di appartenenza, con una creatività finalmente libera ed estesa alla pratica di qualsiasi genere e tecnica (dalla pittura alla fotografia, dalla poesia visiva all’happening), le autoritratte degli Uffizi offrono tante e diverse storie di affermazione del sé, in un mondo che, ancora oggi, spesso è declinato al maschile. Quasi 30 le opere incluse in questa galleria di immagini: tra le artiste (auto)rappresentate, oltre ad Angelika Kauffmann e a Elizabeth Vigée Le Brun, anche Elisabeth Chaplin, Adriana Pincherle, Niki de Saint Phalle, fino ad arrivare alle contemporanee Vanessa Beecroft, Patti Smith, Yayoi Kusama.
“Se ancora nel secolo dei Lumi l’autoritratto di una donna pittrice poteva sembrare una forma di sfida alle convenzioni sociali – ha detto il direttore Eike Schmidt - dal Novecento in poi la grandezza delle artiste e il loro diritto di studiare e di produrre arte diventa via via normalità. Comunque è di una donna, Anna Seymour Damer, il primo autoritratto in scultura – una vera e propria rivoluzione! – che entrò nelle celebri collezioni degli Uffizi, addirittura alla fine del Settecento. È in marmo, dunque fatto con scalpello e mazzuolo: un simbolo della forza dell’arte al femminile”. Ed intanto l’8 marzo La settima Lettera, tiktoker che racconta sul social storie di donne creando clip in cui interpreta le protagoniste narrate indossando anche abiti d’epoca, vestirà i panni della pittrice francese dell’Ottocento Rosa Bonheur, il cui autoritratto è custodito in galleria, e ne spiegherà sul canale degli Uffizi la vita e l’arte.
Maurizio Costanzo