
uomo d'oro
Arezzo, 12 marzo 2025 – Ha ridato vita all’Uomo d’oro, in attesa ai giorni nostri davanti ai bus di linea sotto i Portici, al brigante Gnicche che si aggira intorno alla sua torre e alla Sputaci. Ha rimesso i cigni al parco Giotto e fatto transitare dalla stazione di Arezzo vagoni carichi di lingotti d’oro. Dopo «Arezzo con gli occhi di un bambino» arriva il secondo capitolo scritto da Leonardo Bigliazzi che ha realizzato il video «Un bambino nella città dell’oro». Venti nuove e sorprendenti scene in cui scoprire Arezzo ancora una volta con gli occhi di un bambino. E’ stato condiviso ieri sui social l’ultimo lavoro di Leobi, l’aretino che aveva portato col suo primo video dedicato alla città e realizzato con l’intelligenza artificiale, il mare in piazza Grande, i leoni e le tigri sulla lizza della Giostra. Così dopo il decollo del campanile del Duomo come un razzo spaziale, il vulcano Fortezza e il treno a vapore che corre sull’acquedotto vasariano, è pronto per diventare virale sui social anche l’utimo video «Un bambino nella città dell’oro» di Leo Bi, ossia Leonardo Bigliazzi, aretino, classe 1990 che di professione progetta soluzioni pubblicitarie.
«Dopo l’inaspettato successo del primo episodio, nato come esperimento creativo sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale, torna un nuovo video dedicato ad Arezzo e alla sua gente – dice Bigliazzi - Un video che mette più cura nella narrazione, nella regia e nel montaggio, senza però cambiare l’essenza del messaggio: imparare ad osservare il mondo, a partire dalla propria città, con lo stesso stupore e la stessa meraviglia di un bambino». Il riferimento non solo alle tradizioni della città ma anche alla sua economia. «Chi nasce e cresce ad Arezzo sente spesso parlare di oro: è un tratto distintivo nella cultura locale, radicato da generazioni, il titolo richiama la tradizione orafa aretina, ma il concetto va ben oltre il materiale prezioso – spiega l’autore- L’oro di Arezzo è nella sua arte, nella sua storia, nei miti e nei personaggi che l’hanno resa unica. Le sue bellezze sono rare e preziose quanto l’oro che ha visto passare nei secoli». E così Leobi ci offre un nuovo viaggio tra storia, mito e magia.
«Questo episodio celebra Arezzo e frammenti della sua storia, passata e presente. In solo 90 secondi accompagna lo spettatore in un viaggio breve ma intenso, dove ogni scena evoca ricordi e accende l’immaginazione». Un invito a scoprire o riscoprire luoghi e personaggi, da quelli del passato riportati in vita come Gnicche e la Sputaci, a quelli del presente rivisitati come il Lucertola. In sottofondo un brano inedito composto appositamente per accompagnare le immagini e avvolgere in un’atmosfera unica, attraverso parole familiari agli aretini con l’inno Terra d’Arezzo che diventa Terra Dorata.
Anche in questo capitolo torna il mare in piazza Grande con tanto di barche e sirene, si animano insime alla Chimera, la Minerva e il Buratto. E se i cigni nuotano in una fontana senz’acqua al parco Giotto, una tartaruga gigante è immersa nel laghetto di Villa Severi. I super gatti diventano guardiani della stazione e i cuori rossi escono dei ritrovati Costanti. Uniche le immagini del centro storico dall’alto illuminato dai fuochi di San Donato.