Un doppio anniversario per raccontare cosa è stata l’alba del Novecento e la ‘rivoluzione‘ culturale che ha portato con sé segnando gli anni a venire fino ai giorni nostri. I cento anni dalla morte di Giacomo Puccini (Bruxelles, 20 novembre 1924) e i 165 anni dalla nascita de La Nazione (Firenze, 13 luglio 1859) diventano una mostra itinerante curata dal giornalista, storico e studioso di Puccini, Maurizio Sessa, con cui si racconta attraverso articoli di giornale, documenti e altre testimonianze la ascesa e la consacrazione del più grande compositore d’opera italiano del ’900.
”La Nazione di Puccini: immagini, luoghi e suggestioni di un compositore di genio”, questo il titolo della mostra che dopo la ‘prima’ alla Camera dei Deputati a Roma, da ieri è allestita nella sale del Teatro del Giglio di Lucca, lo stesso dove Puccini mosse i primi passi e che dal prossimo 29 novembre affiancherà allo storico nome quello del compositore lucchese. Moltissime le persone a festeggiare l’inaugurazione con in testa il maestro Alberto Veronesi, presidente del Comitato per le Celebrazioni Pucciniane, e che ha dato il ‘là‘ all’idea della mostra, facendosene promotore e sostenendola assieme ad altri partner.
La mostra si compone di 36 pannelli espositivi, attraverso i quali si traccia un percorso iconografico e documentario dalla giovinezza del Maestro fino alla sua ultima opera, restituendo al visitatore non solo le tappe fondamentali della sua carriera, ma anche frammenti della vita privata.
Un lungo racconto, quello messo in piedi da Sessa, che comprende riproduzioni di materiali d’epoca provenienti dall’archivio storico de La Nazione: articoli, ritagli, immagini, locandine e documenti. Ma anche fotografie rare e inedite, che lo ritraggono in contesti informali e familiari, nonché riproduzioni delle lettere autografe che Puccini inviò a due dei suoi più cari amici, i nobili toscani Marchese Piero Antinori e Conte Giuseppe della Gherardesca.
Il tutto per far entrare il visitatore nel privato e nel pubblico di un autore che, come ha ricordato il maestro Veronesi, “seppe traghettare la musica dell’Ottocento nel nuovo secolo, anticipando linguaggi, temi e tendenze che saranno dominanti negli anni seguenti alla sua morte“.
Soddisfazione da parte del Teatro del Giglio che, con l’amministratore unico Giorgio Angelo Lazzarini, ha allestito un ricco carnet di eventi per celebrare l’anniversario della morte di Puccini a partire dalla prima di una nuova produzione de La Tosca proprio la sera del 29 novembre.
La vicedirettrice de La Nazione, Cristina Privitera, ha voluto ricordare come ”questa mostra da una parte celebra Puccini, ma dall’altra testimonia quanto ha saputo fare nella sua lunga storia il nostro giornale“.
Francesco Meucci