Nel 2022 in Parlamento ho svolto la dichiarazione di voto, contraria al provvedimento sul fine vita, rappresentando una parte della sensibilità del mio gruppo. Adesso come allora, la mia più grande perplessità è che una legge non risponde ad una casistica precisa e definita ma inevitabilmente apre un percorso che è difficile sapere dove proseguirà. Se entra in una norma il concetto di “dignità” della vita è impossibile prevedere dove questo concetto, soggettivo, possa portare. Da sempre nel rapporto tra paziente, famiglia e medici, senza carte bollate e avvocati ma nel rapporto fiduciario, chi soffre viene accompagnato nei suoi ultimi giorni cercando di evitare sofferenze e accanimenti. Pensare che questo rapporto possa essere oggetto di una legge, norme, codici, sentenze, ricorsi, processi, mi fa dire che ciò che verrà scritto rappresenterà solo l’inizio di ciò che vedremo nei tribunali. Non sono tra coloro che pensano che la soluzione sia l’accanimento terapeutico, tenendo in vita per forza e con macchinari chi soffre, ma continuo anche a credere e sperare che arrivi presto un dibattito che con la stessa energia e passione porti a discutere di misure in aiuto a persone che soffrono e alle loro famiglie. Un mio grande amico malato di Sla, scomparso anni fa, nel novembre 2016 a un convegno dell’Aisla, portò la sua testimonianza: "Quello che salva dalla disperazione è poter affrontare la malattia con i familiari, gli amici e i medici che fanno uscire dalla solitudine e mostrano il valore insostituibile e unico della persona… la malattia molte volte ci provoca la domanda: Come vuoi morire?. Questa domanda ne suscita un’altra più importante ancora: Come si fa a vivere? e questo riguarda ogni giorno, le scelte inevitabili. Per tutto ciò, noi pazienti abbiamo bisogno di incontrare persone che, con la loro competenza, ci mostrino un’umanità capace di ascoltare le domande, la sofferenza e i problemi... ". Nella nostra cultura c’è il valore della vita, la politica tutta, senza ideologia, dialoghi e si confronti su questo tema, se ne è capace. Gabriele Toccafondi Ex sottosegretario e deputato
CronacaUna norma che scalfisce la fiducia medico-paziente