Perugia, 14 novembre - Violenza tra le pareti di casa: .adesso è emergenza anche tra le over 70. In Umbria una anziana su quattro è vittima di maltrattamenti. I violenti, nella maggior parte dei casi sono i figli, che picchiano o insultano le madri per problemi di carattere economico. Lo ha denunciato la presidente dell’Auser Franca Gasparri, durante la conferenza stampa di presentazione delle iniziative per la giornata contro la violenza sulle donne, che non si limiteranno al 25 novembre.
«Auser – spiega Gasparri – si occupa di ricevere le segnalazioni per poi trasmetterle a Liberamente donna, l’associazione che gestisce i centri antiviolenza». A proposito, la presidente Elena Bistocchi racconta che che il primo impegno dell’associazione è l’ organizzazione di attività di prevenzione alla violenza.
«L’obiettivo finale – va avanti – è di far crescere la rete dei centri, garantendo una presenza in ogni città, in modo da riservare alle donne un contatto diretto e, dunque, favorendo l’emersione dei casi». I numeri: Bistocchi riferisce che dal 2014 ad oggi 2500 sono state le donne accolte nei centri. Le caratteristiche variano perché la trasversalità è massima dal punto di vista sociale, di età o di nazionalità. Vista la diffusione del fenomeno da qui la necessità di fare rete. «Solo in questo modo – osserva l’assessore Edi Cicchi – è possibile garantire un sostegno adeguato ai cittadini grazie al contributo delle tante associazioni attive sul territorio».
L’assessore ha ricordato che dal 2012 ad oggi si è fatto molto dal punto di vista del contrasto alla violenza sulle donne, dando vita in Umbria a molti centri che garantiscono un sostegno a quei soggetti deboli, donne e bambini, che risultano penalizzati dalle situazioni di violenza. Questa attività nel tempo si è trasformata da progetto in servizio vero e proprio. Anche l’ordine dei commercialisti ha sottoscritto tempo fa un protocollo col Comune proprio per il sostegno alle donne vittime di violenza “economica”. L’associazione “fuori di Zucca” ha invece proposto una collaborazione per ciò che concerne gli acquisti solidali. Mobilitate anche le scuole e diverse associazioni. Il messaggio è chiaro: stroncare questa barbarie.
Silvia Angelici