
Autolinee Toscane
Firenze, 9 settembre 2022 - “Perché devo pagare per un abbonamento ai mezzi pubblici che non prendo? Io vivo a Novoli ed a seguire i corsi di Giurisprudenza vado a piedi. È grave che l’Università di Firenze abbia messo obbligatorio un contributo che fino all’anno scorso era facoltativo”. Alessandro è uno dei tanti ragazzi dell’ateneo fiorentino che non vedono di buon occhio il “contributo per i servizi”. Ma ci cosa si tratta esattamente?
L’Università di Firenze, insieme alla Regione Toscana, all’Azienda per il Diritto allo Studio Universitario e alle altre Università toscane, rilascia la Carta dello Studente che, a Firenze, ha anche la funzione di titolo di viaggio sui mezzi pubblici. Per gli iscritti ad UniFi, si tratta di pagare annualmente una cifra che, in base all’Isee, varia tra i 48 ed i 75 euro. Molto conveniente per chi usa i mezzi pubblici. Ma per gli altri?
“Molti studenti stanno fuori Firenze e si servono del treno o della propria auto - proseguono gli studenti -. Per loro, dunque, si tratta di un ulteriore aggravio di spesa, da sommarsi all’aumento del costo della benzina, per pagare un servizio di cui non usufruiranno”.
“Fino ad un anno fa - ricorda Eleonora Baldi, senatrice accademica di Csx-Firenze, - esisteva grazie ad un accordo con Ataf un accordo agevolato per un abbonamento a 48 euro. Non era però obbligatorio stipularlo. Ora con Autolinee Toscane è cambiato tutto. Dobbiamo registrarci sul loro sito e pagare in base all’Isee. Per fortuna è escluso dal pagamento chi ha un reddito fino a 24mila euro. E poi l’abbonamento vale 10 mesi, quando ci sono invece tirocini che si svolgono anche ad agosto. Noi puntiamo a ben altro, ovvero alla gratuità. Come? Coi proventi dello ‘scudo verde’ che verrà istituito, vogliamo che il Comune di Firenze finanzi gli abbonamenti anche per gli universitari”.
“La convenzione stipulata dall’Ateneo con Autolinee Toscane per tariffe agevolate agli studenti universitari nell’area urbana fiorentina ha il valore di un investimento sulla mobilità sostenibile e rilancia l’impiego del trasporto pubblico per i propri iscritti - fanno sapere da UniFi -. La quota studentesca (particolarmente vantaggiosa se si confronta con il prezzo normale degli abbonamenti) è una misura resa necessaria dall’aumento dei costi della convenzione. Insomma, si inquadra nella fattibilità economica dell’operazione, che ha l’obiettivo di coinvolgere tutta la comunità Unifi nel promuovere l’uso dei mezzi pubblici per la mobilità urbana”.
Da San Marco ricordano poi che il contributo segue il criterio della progressività, come concordato con i rappresentanti degli studenti: varia, infatti, sulla base del reddito Isee e, comunque, ne sono esclusi gli iscritti con reddito entro i 24.000 euro, quelli cioè compresi nella no tax area, e quanti usufruiscono dell’esonero dalle tasse. “Nella stesura dell’accordo Autolinee Toscane si è attenuta all’applicazione della disciplina tariffaria stabilita dalla Regione Toscana, che regola le tariffe da applicare e le modalità di compensazione delle convenzioni - fanno sapere dall’azienda di trasporto pubblico -. Autolinee Toscane non è in alcun modo coinvolta nelle decisioni dell’Università di Firenze in relazione alla Carta dello Studente ed alle sue modalità di pagamento”.