ALBERTO PIERINI
Cronaca

Vacanze in santuari, monasteri ed eremi. Ecco dove in Toscana e Umbria

Sempre più richiesti i periodi di ferie in santuari e monasteri dove la sveglia è all'alba

Camaldoli

Arezzo, 8 luglio 2018 - In ferie mettono la sveglia un’ora prima. Perché alle 7 in punto devono essere all’ufficio delle letture, la preghiera del mattino che precede le lodi. Non timbrano il cartellino, come nel resto dell’anno, ma infilano il segnalibro tra le pagine del breviario. Avvocati, commercianti, semplici impiegati, tanti giovani: spesso e volentieri insieme alle loro famiglie. Che al fascino di Viareggio o di Gabicce preferiscono quello dei conventi.

Sono le ferie tra i santuari e i monasteri. Un fenomeno in prepotente crescita. In Italia i posti letto tra celle e camerette senza televisore o aria condizionata sono 118 mila e 4733 le strutture cui fanno capo. Di queste una su dieci è in Toscana: ben 419. Sta meglio, o peggio secondo i gusti e il credo, solo il Lazio, che non era Stato Pontificio per caso nell’ottocento e non continua ad ospitare il Papa oggi a sorteggio. Ma gli altri sono tutti dietro, Veneto «bianco» compreso, fermo a quota 377.

Messa bene, viste le dimensioni, anche l’Umbria, che con 212 «centri vacanza sacri» dimostra di aver cambiato forse la fede politica ma non quella religiosa. E in Toscana è Arezzo a fare la parte del leone: laica quando vuole, «bigotta» quando crede, sfoggia qualcosa come 103 strutture con l’abate o il guardiano al portone. Avanti perfino a Firenze, che ne ha 98. E d’altra parte La Verna e Camaldoli, i monti santi del Casentino, trainano di brutto una realtà che alle venature spirituali unisce anche quelle economiche. Le 7 in punto sono quelle della Verna: d’estate viaggia quasi al tutto esaurito. In una realtà che ogni anno calamita seicentomila pellegrini, un milione nell’anno del giubileo. Eppure vanta 72 camere solo nella foresteria (60 euro un giorno, 53 se vi trattenete almeno tre), più i posti al Tau, spartani e messi a disposizione dei gruppi. E da quest’anno il nuovo grido è l’Oasi San Francesco: in mezzo al bosco, 50 posti che vanno a ruba, ancora più lontani dalla pazza folla, immersi nella galassia che galleggia tra la foresta sacra e le Stimmate. Lì dove una volta alla settimana, il giovedì, ospiti e frati fanno le ore piccole in meditazione. C’è anche chi preferisce il romitorio, l’esperienza più segreta della fede: ma in questo caso sono accolti solo preti e religiosi.

Così come a Camaldoli i pochi posti dell’eremo vanno a ruba. Un’esperienza che in passato si dice avesse stregato perfino Franco Battiato, ospite degli incontri di fine anno. Nel monastero le camere sono 89, 60 euro a pensione completa e 50 a mezza pensione. Dimenticatevi il cellulare, perché c’è un solo angolo, perfino scomodo, dove ogni tanto prende la linea. I vacanzieri «pentiti» li scopri così non al confessionale ma sparsi intorno al monastero, con il telefono puntato verso il cielo a tentare di inseguire l’altra metà del mondo. Eppure fanno la coda per esserci: fidanzati (i corsi sono tutti ad agosto) ma anche giovani da tutta Italia. Politici meno, anche se proprio lì la meglio gioventù della prima repubblica, a fianco del futuro Papa Montini, aveva scritto il codice di un mondo diverso. E intorno c’è una ridda di soluzioni.

Come l'eremo dei Cappuccini a Cortona, sul costone del Sant’Egidio, 20 posti 20 nelle celle. Viaggia verso il tutto esaurito Vallombrosa, lì dove i corsi spirituali si incrociano a quelli per restauratori o di fitoterapia. E tremano le pareti di Monte Oliveto, nel senese, nel cuore di una liturgia dove gli ospiti seguono i ritmi e gli orari dei monaci. Come a Montenero, sopra il mare di Livorno: lì dove chi prenota una cella, dalla finestra (o dalla grata...) vede ogni giorno brulicare le spiagge. I bagnanti, in boxer e materassino, non lo sanno ma da lassù qualcuno li guarda. E chissà, forse sotto sotto prega anche per loro.