
FIRENZE
«Non esiste un sistema di parentopoli e non ci sono corsie preferenziali per ottenere il vaccino". E’ fermo il direttore generale dell’Asl Toscana centro, Paolo Morello che – dopo gli episodi sollevati dai media sui furbetti dei vaccini al Mandela forum – ha avviato un’inchiesta approfondita per appurare l’esatto svolgimento dei fatti e le eventuali responsabilità (per cui saranno presi provvedimenti che dovessero rendersi necessari) dei singoli professionisti impegnati nella vaccinazione nell’hub fiorentino.
In direzione sono già stati convocati due medici che hanno sottoscritto le loro dichiarazioni. I primi sono stati proprio Paolo Galli e Alessandro Pescitelli. Galli ha confermato di aver somministrato il vaccino al figlio pur di non essere costretto a buttarlo via, perché due domeniche fa, all’ora di pranzo, quando il Mandela stava per chiudere non si trovavano volontari delle categorie aventi diritto e di aver proposto, per lo stesso motivo il vaccino, al consigliere regionale Francesco Torselli, in analoga circostanza venerdì 5 marzo. Pescitelli, medico di famiglia in pensione e ora vaccinatore volontario, ha spiegato che solo raramente è capitato di trovarsi la sera con dosi avanzate e pur di non sprecarle chiamare qualcuno per l’iniezione, ma sempre persone appartenenti a categorie che ne avevano diritto.
"Si tratta di casi rari su 18mila vaccinazioni effettuate, abbiamo fatto un riscontro puntuale delle dosi consegnate e dei vaccini fatti e tutti regolarmente registrati sul sistema Sispc – spiega Morello (foto) – Non si spreca e non si butta alcun vaccino. Anzi c’è un saldo positivo di 17 dosi, che sono state effettuate ricavando l’undicesima dose dalle fiale come previsto da Aifa". Il direttore Asl vuole tranquillizzare i cittadini e rassicurare i vaccinatori che stanno spendendo nella campagna vaccinale le loro migliori energie: "Non c’è un sistema clientelare, tutto viene fatto alla luce del sole. In ogni caso andremo sino in fondo ai rarissimi casi non conformi".
Ilaria Ulivelli