Firenze, 16 marzo 2021 - «Ci è stato detto di andare a casa, oggi niente vaccino. Non sappiamo quando lo faremo o che farmaco ci verrà somministrato". Così racconta Anna Pazzagli, una delle tante persone che non hanno ricevuto il vaccino AstraZeneca ieri al Mandela Forum, in seguito allo stop deciso dell’Aifa.
Tutti coloro che erano in attesa di ricevere la preziosa dose hanno vissuto la notizia in molti modi differenti, dalla rabbia al sollievo, e con molte domande. Sicuramente rimane forte la volontà di ricevere il vaccino, nonostante i dubbi e le controversie nate negli ultimi giorni sull’AstraZeneca. "Nonostante il blocco io rimango per il vaccino – dice la signora Maria –. Se fosse stato possibile io l’avrei fatto, non ho paura". In tanti hanno provato a chiedere di ricevere lo stesso la dose a proprio rischio e pericolo, nonostante la decisione nazionale, o di provare a cambiare farmaco e ricevere Moderna, la cui somministrazione è proseguita regolarmente per gli aventi diritto. L’impossibilità di accedere al vaccino, aggiunta all’inutile viaggio, ha causato non poco risentimento nelle persone, che hanno fatto sentire tutto il loro malumore, creando ulteriore confusione in un pomeriggio già di per sé difficile da affrontare. "Arrivo da Donnini (località vicino a Reggello, ndr ) Per venire qui ho dovuto prendere un treno e un pullman – dice Francesco Caforio – e mi è stato detto di tornare a casa, è assurdo".
Il blocco di AstraZeneca, comunque, non ha fermato i cosiddetti ’furbetti’, che ancora più del solito si sono riversati davanti al Mandela Forum, provando a sfruttare le dosi avanzate chiedendo di essere vaccinati, ma trovando naturalmente un secco no come risposta. Con il passare delle ore, la rassegnazione ha preso il posto della rabbia, con decine di persone che si sono presentate solo per consatatare l’effettivo blocco delle vaccinazioni, trovando in risposta il cancello chiuso. Un altro problema, che in molti hanno affrontato, è stato il timore di risultare come assente, o di finire tra coloro che non si sono presentati volontariamente. Chi effettua la prenotazione per poi non presentarsi, infatti, entra in una sorta di ’lista nera’, perdendo la priorità acquisita e saltando direttamente alla fase due della vaccinazione. Naturalmente, sono stati tutti rassicurati, visto che, essendo una decisione nazionale, tutti verranno ricontattati direttamente dall’Asl e non perderanno la possibilità di vaccianrsi, quando verrà riaperta la distribuzione, interrotta solo a scopo cautelativo. Il pensiero più diffuso fra tutti coloro che sono stati bloccati è stato di rassicurazione: non è passata la voglia di vaccinarsi, ma la possibilità di aspettare e ricevere maggiori chiarimenti sul farmaco AstraZeneca ha messo quasi tutti d’accordo. "La paura non deve superare la fiducia nei nostri scienziati, che devono creare un’alternativa per venire fuori da questa pandemia – racconta Alfonso –. Inutile speculare sul blocco di AstraZeneca".
Un’altra corrente di pensiero, però, si è sviluppata: "Sono contento del blocco ad AstraZeneca. Avevo deciso di vaccinarmi, ma avevo molte perplessità per i malesseri che stava generando – racconta Paolo Cartei –.Nonostante la decisione, avevo delle perplessità verso il vaccino". Non sono stati pochi, infatti, quelli che ieri hanno vissuto il blocco come una vittoria. Iacopo Nathan