Perugia, 29 giugno 2020 - I vaccini anti Covid-19 siano patrimonio comune dell’uomo, un bene universale la cui effettiva proprietà diffusa non abbia bisogno di documenti o brevetti. L’appello è rivolto a tutti i leader globali, alle organizzazioni internazionali e ai governi, affinché adottino misure e rendano dichiarazioni ufficiali tali, appunto, da considerare i vaccini come un bene comune universale "esente da qualsiasi diritto di brevetto di proprietà". Alla lettera appello scritta da Muhammad Yunus, Nobel per la pace 2006, hanno aderito ben 101 personalità. Tra questi vari altri Nobel come l’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, arcivescovo sudafricano, Mikhail Gorbachev, l’attivista pakistana Malala Yousafzai, l’iranian Shrini Ebadi. Poi ex presidenti e premier come l’ex presidente polacco Lech Walesa, l’ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. Per la politica italiana ci sono il segretario del Pd Nicola Zingaretti e l’ex premier Romano Prodi, che hanno aderito alla campagna internazionale lanciata per chiedere che il vaccino per il Covid-19 venga dichiarato bene universale. Spicca la presenza, tra i firmatari, della famiglia Francescana di Assisi, da sempre in prima fila nelle attività solidaristiche di sostegno ai malati. Molte le firme tra le star della musica e del cinema, Bono, George Clooney, Sharon Stone, Forest Whitaker e Matt Damon, Andrea Bocelli.
«Il nostro diritto alla salute può essere garantito solo dal nostro dovere nel garantire la salute, sia a livello individuale che collettivo – si legge nella lettera –. L’efficacia della prossima campagna di vaccinazione dipenderà dalla sua universalità. Governi, fondazioni, organizzazioni finanziarie internazionali come la Banca Mondiale e le banche di sviluppo regionali dovrebbero elaborare dettagli su come rendere i vaccini disponibili gratuitamente". Come si legge nel testo, "una pandemia mostra la forza e la debolezza del sistema sanitario di ogni Paese ed evidenzia gli ostacoli e le iniquità nell’accesso alle cure sanitarie. L’efficacia della campagna di vaccinazione che verrà, dipenderà dalla sua universalità. Facciamo allora appello a governi, fondazioni, filantropi e mondo socio-imprenditoriale perché arrivino a produrre e/o distribuire i vaccini in tutto il mondo gratuitamente". L’appello continua chiedendo di "riaffermare la nostra responsabilità collettiva per la tutela di tutte le persone vulnerabili . Imploriamo tutti i leader internazionali compresi il segretario generale delle Nazioni unite, il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, i leader religiosi, sociali e morali, quelli dei laboratori di ricerca, le società farmaceutiche e i media, a unire le forze assicurando che, nel caso di un vaccino per il Covid, ci sia un consenso globale affinché sia un bene comune universale".