ILARIA ULIVELLI
Cronaca

E’ scontro su chi si vaccina prima. Gli operatori del 118 alzano la voce

Sono oltre 12mila e potranno avere il siero solo dopo il personale delle strutture private, farmacisti, dentisti

Inaugurazione nuovo reparto covid ospedale Santo Stefano (foto Attalmi)

Firenze, 2 gennaio 2021 - La Toscana ha già esaurito le prenotazioni disponibili per le prime 27.920 dosi di vaccino Pfizer-Biontech consegnate e dedicate agli operatori sanitari ospedalieri delle strutture pubbliche e private accreditate (47.678 persone). Il portale di prenotazione è stato chiuso per limite raggiunto ieri sera, con 23.900 prenotazioni per le quali si comincerà a vaccinare lunedì, mentre gli altri vaccini sono stati fatti extra piattaforma nei reparti Covid e nelle Rsa. In tutto, a ieri, la Toscana aveva effettuato 2.624 vaccini, utilizzando quasi il 10% delle dosi arrivate con il primo invio, anche se sul portale del governo il numero è ancora indietro con le registrazioni.

Ora si aspetta il secondo lotto di vaccini che, in base al cronoprogramma Pfizer, dovrebbero partire dal Belgio lunedì e arrivare in serata o, al più tardi, martedì mattina: si tratta di 24.500 dosi, che saranno seguite da ulteriori 28.300 in partenza l’11 gennaio, 24.400 il 18 e 31.200 il 25. Contemporanemente, se il 6 gennaio, il vaccino Moderna otterrà l’ok di Ema, il 15 gennaio arriverà anche il primo lotto del secondo siero americano.

Ma se si agguerrisce la platea degli antivaccinisti, in Toscana è scoppiata una polemica sulle priorità delle categorie da vaccinare, individuate con il Piano regionale per la vaccinazione completato il 30 dicembre, al quale ha lavorato un pool di cento professionisti. I più arrabbiati sono gli operatori del 118, in tutto 12.142 persone, che in base al Piano verrebbero vaccinati dopo gli altri operatori delle strutture private, dei servizi in appalto, dopo i farmacisti e dopo i dentisti. E quindi nella seconda metà di gennaio, anche se sono fra i più esposti al rischio di contagio. In Regione si sta tentando di rimediare. Ma anche i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta alzano il dito, nonostante il loro turno arrivi subito dopo il personale ospedaliero.

Sul Piano ci si aspettava l’indicazione di linee di indirizzo e modelli organizzativi, una visione complessiva da implementare con l’arrivo via via delle nuove direttive e dei nuovi vaccini. In realtà mancano del tutto le indicazioni sui vaccini Moderna e AstraZeneca, di cui ancora non si sa abbastanza e che toccherà alla maggior parte della popolazione. Tutto incentrato sul vaccino Pfizer, mentre nulla si sa della seconda fase, della vera e propria campagna vaccinale (che partirà dalla protezione degli anziani) se si eccettua che nel Piano è scritto che sarà ampliato e che agli attuali hub ospedalieri saranno aggiunti punti vaccinali territoriali e coinvolti i medici di famiglia.