Firenze, 12 agosto 2022 - Il vaccino contro il vaiolo delle scimmie è in arrivo in Toscana. La regione informa che in attesa dell'invio delle prime dosi - dovrebbero arrivare a fine agosto - già ci si sta muovendo per organizzare la vaccinazione, che si ricorda non sarà di massa, ma rivolta esclusivamente ad alcune categorie a rischio.
Il vaccino Jynneos
Il Ministero della Salute ha comunicato con la circolare 35203 del 4 agosto il piano di distribuzione della prima tranche del vaccino antivaiolo Jynneos, fornito dalla Commissione europea. E ha stabilito di suddividere le dosi disponibili tra le quattro regioni con il più alto numero di casi. Visto che la Toscana non è tra queste quattro, sarà necessario attendere ulteriori distribuzioni - informa ancora la regione - che stando alle previsioni del livello nazionale, dovrebbero arrivare entro la fine di agosto.
Le categorie a rischio
La vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie non sarà di massa. I destinatari saranno le categorie ad alto rischio indicate nella circolare ministeriale 35365 del 5 agosto. Ecco quali sono le prime categorie ad alto rischio a cui verrà offerta inizialmente la vaccinazione, come profilassi pre-esposizione:
- personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus; - persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM), che rientrano nei seguenti criteri di rischio:
i) storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali; e/o ii) partecipazione a eventi di sesso di gruppo; e/o iii) partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune; e/o iv) recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell'ultimo anno); e/o v) abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex).
Le modalità di somministrazione
Al momento - ricorda ancora la regione Toscana - la modalità di contagio e la velocità di diffusione, così come l’efficacia delle misure non farmacologiche, fanno escludere la necessità di una campagna vaccinale di massa. In questa fase, quindi, regione e aziende sanitarie, a partire dalle strutture di malattie infettive, svilupperanno tutti i passaggi necessari per definire modalità di somministrazione, in osservanza di tutte le opportune misure da adottare e in attesa che le dosi necessarie di vaccino siano effettivamente disponibili.