LUIGI CAROPPO
Cronaca

Varianti Covid, rischio elevato. "Prepararsi a misure anche più severe"

Allerta dal bollettino dell'agenzia Ue per il controllo e la prevenzione delle malattie

Coronavirus, preoccupano le varianti (Ansa)

Firenze, 25 gennaio 2021 -  Varianti Covid-19. Il rischio è da arancio-rosso: elevato o molto elevato. Lo dice l'Ecdc, European centre for disease prevention and control, agenzia specializzata dell'Unione europea per il controllo e la prevenzione delle malattie. Rilancia in Italia l'allerta l'Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani nel suo bollettino di aggiornamento della diffusione del virus. L'ultimo documento di Ecdc, pubblicato il 21 gennaio 2021, aggiorna la valutazione del rischio già pubblicata a fine 2020 sulle tre varianti emerse tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021 ("variante inglese”, “variante sudafricana” e “variante brasiliana”). L'Ecdc valuta la probabilità che queste varianti si introducono e si diffondano nei paesi europei “molto elevata” a causa della loro maggiore trasmissibilità.

"È probabile peraltro che tale maggiore trasmissibilità porti a un aumento del numero di infezioni. Questo, a sua volta, può portare a un aumento dei tassi di ospedalizzazione e dei decessi in tutti i gruppi di età, ma in particolare per le persone in età avanzata" sottolinea il bollettino dello 'Spallanzani, curato da Salvatore Curiale. La raccomandazione che arriva dall'Agenzia è molto chiara: "Gli Stati sono incoraggiati ad accelerare il ritmo della vaccinazione per i gruppi ad alto rischio, come gli anziani e gli operatori sanitari. In questa fase, la vaccinazione dovrebbe concentrarsi sulla protezione delle persone più a rischio di malattie gravi e sulla riduzione della morbilità, della mortalità e del carico sui sistemi sanitari. È importante utilizzare i vaccini disponibili per fornire protezione a coloro che sono più vulnerabili e ai lavoratori chiave contro le attuali varianti di virus".

E su questo punto la raccomandazione contenuta nell'analisi dell'Ecdc si scontra con la realtà: la vaccinazione di massa prosegue al rallentatore per il taglio di dosi in arrivo sia da Pfitzer (prima fase per operatori sanitari e ospiti Rsa) che di Astra Zeneca (ultra 80enni). In Toscana è stato calcolato che a febbraio arriveranno 144mila vaccini in meno a quanto stabilito.

Nel frattempo l'Ecdc sottolinea la necessità di tenere sempre alta la guardia con le protezioni individuali e con lo stop agli assembramenti e alle forme di possibile contagio "adottando le misure non farmacologiche più severe per ridurre la trasmissione e alleviare la pressione sui sistemi sanitari". Per contrastare la diffusione delle varianti si raccomanda agli stati membri di monitorare i cambiamenti locali nei tassi di trasmissione o nella gravità dell'infezione, per identificare e valutare la circolazione e l'impatto delle varianti; preparare i laboratori a un incremento dell'attività di testing, per esempio effettuando il pre-screening diagnostico per le mutazioni che destano preoccupazione; garantire la disponibilità di risorse per gestire un numero crescente di richieste di rilevamento; aumentare la capacità di sequenziamento facendo uso di tutta la capacità di sequenziamento possibile dai laboratori clinici, diagnostici, accademici e commerciali in diversi settori. E ancora si chiede di non allentare la morsa: "Dal momento che i gruppi di popolazione che guidano la trasmissione virale non saranno interessati dalla vaccinazione per alcuni mesi, si raccomanda agli Stati membri di essere molto cauti nell’allentare le misure non farmacologiche attualmente adottate, e prepararsi anzi all'adozione di misure ancora più severe; potenziare l'attività di tracciamento dei contatti e il suo campo di applicazione ampliato in relazione ai casi sospettati di essere infettati da nuove varianti oltre a scoraggiare i viaggi non essenziali e la messa in quarantena dei viaggiatori, in particolare per quelli provenienti da aree con una maggiore incidenza delle nuove varianti".

L'Ecdc, sottolinea il bollettino dello 'Spallanzani raccomanda gli Stati di "preparare i sistemi sanitari per un’ulteriore escalation della domanda dovuta alla maggiore trasmissibilità delle nuove varianti".