FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Flavio Briatore: 'In Versilia investo ancora'

L’imprenditore che vent’anni fa aprì il Twiga: "Una stagione più lunga, da Pasqua a settembre. E io investirò ancora con un Crazy pizza"

Flavio Briatore

Flavio Briatore

Che turismo per il futuro della Versilia? Sempre più rovente il dibattito dopo le esternazioni forti dell’assessore di Forte dei Marmi, Enrico Ghiselli, secondo cui serve un flusso più contenuto di visitatori, e imprenditori che valorizzano l’identità locale e non ne modificano la filosofia. Dichiarazioni su cui è andata all’attacco Daniela Santanché, e dalle quali anche il sindaco Bruno Murzi ha preso le distanze. Già, ma la ricetta per i prossimi anni? Oggi ne parla Flavio Briatore, proprietario del Twiga proprio insieme alla Santanchè. 

Forte dei Marmi (Lucca), 21 agosto 2021 - Il manager Flavio Briatore dipana in un attimo l’eterno e infiammato dilemma tra identità e innovazione: "Non si possono più garantire solo ombrellone, spaghetto alle arselle e infradito. Servono servizi di qualità". E annuncia un ulteriore investimento a Forte dei Marmi, dove aprirà un nuovo locale della sua catena Crazy pizza. Briatore, lei crede che in Versilia quindi non possano convivere tradizione e nuovi progetti di intrattenimento? "Si può trovare il punto di incontro che è rappresentato dall’intercettare turismo di qualità. Venti anni fa il Twiga ha fatto da apripista, convincendo altri imprenditori come Berlusconi e Bocelli, ad acquistare stabilimenti balneari per puntare sull’attenzione al cliente e sui servizi. Nulla vieta che restino anche i bagni a conduzione familiare, però è stata avviata una positiva evoluzione grazie a imprenditori che hanno creduto nella qualità dell’accoglienza, che ha portato un turismo di qualità". Gli stabilimenti erano così indietro nell’assicurare risposte? "Sicuramente il Twiga ha dato una svolta: oggi la gente viene a Marina di Pietrasanta e a Forte dei Marmi ed è giusto che trovi lo stesso livello di servizi in spiaggia così come nei vicini rinomati ristoranti. Che poi ci siano anime diversificate, con famiglie che restano alla guida di alcuni bagni, crea un mix interessante che ricalca la convivenza tra botteghe artigiane e grandi griffe. Ma oggi si prenota dove gli standard sono di livello, e sono i giovani i principali protagonisti nella scelta". Ma la Versilia non era già per antonomasia località di qualità, con dinastie che ne hanno caratterizzato lo slancio, come gli Agnelli e i Moratti? "Massimo Moratti viene in vacanza e mangia uno spaghetto al mare. Gli Agnelli per tanti anni sono spariti da Forte dei Marmi. Io parlo di chi viene e fa investimenti importanti creando posti di lavoro: al Twiga ci sono 150 persone occupate". Cosa manca quindi per migliorare? "Allungare la stagione con un calendario di eventi da Pasqua fino a fine settembre. La gente si sposta se accade qualcosa, non ci sono più soggiorni lunghi ma concentrati in un weekend o una settimana. È una chance da non perdere: Forte dei Marmi ha una posizione strategica in Italia. Qui abbiamo portato clienti del Twiga di Montecarlo o del Billionaire in Sardegna, che in Versilia non erano mai venuti. Purtroppo è stata un’estate difficile: la chiusura delle discoteche per mancanza di risposte dal Governo ha penalizzato tutto il turismo in Italia". Parla solo di un turismo per ricchi? "Sono il segmento più importante, quelli che lasciano i soldi sul territorio. Certo sarebbe molto più facile puntare sul turismo dei poveri, ma non è quello che tiene in piedi il comparto". Investirebbe ancora in Versilia? "Assolutamente sì. A settembre, assieme ai miei soci Daniela Santanchè e Dimitri d’Asburgo Lorena definiremo dove aprire, a Forte dei Marmi, un nuovo Crazy Pizza. Adoro questo territorio e spesso arrivo già a maggio per godermi la spiaggia. Il mio voto? Un 8 pieno".