REDAZIONE CRONACA

Verso il via libera del Consiglio regionale

Alla fine, fra i Dem, a mancare sarà probabilmente solo un sì. Quello di Lucia De Robertis, orientata verso il...

Alla fine, fra i Dem, a mancare sarà probabilmente solo un sì. Quello di Lucia De Robertis, orientata verso il "non voto". Per il resto, oggi, nel passaggio in aula della legge sul suicidio medicalmente assistito, tutti i consiglieri Pd sembrano convergere verso il sì. Anche Andrea Pieroni, fra i più perplessi negli ultimi giorni, ha annunciato voto favorevole, pur ritenendo "ineludibile una legislazione nazionale". Bocciata intanto ieri da Pd, M5s e Iv (non ha espresso voto De Robertis) la pregiudiziale di costituzionalità di Marco Stella (Forza Italia).

"La Corte Costituzionale boccerà la legge toscana, è evidente – ha detto -. Colpisce l’atteggiamento irresponsabile del centrosinistra e del M5S, e in particolare dei cattolici Pd".

A illustrare l’atto in Consiglio, il presidente della commissione sanità Enrico Sostegni (Pd). "La Corte Costituzionale, con sentenza 242/2019, ha già spiegato chi può ricorrere al suicidio medicalmente assistito – ha detto – ovvero persone affette da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze intollerabili; tenute in vita da trattamenti di sostegno vitale; capaci di decisioni libere e consapevoli. A oggi però si verificano i requisiti e poi si lasciano sole a trovarsi l’assistenza sanitaria e a pagarla. Da domani questo avverrà con personale sanitario; si forniranno i farmaci e sarà tutto gratuito".

Fra i critici, Alessandro Petrucci (Fdi) che ha evidenziato come, "per uniformare le procedure bastasse una delibera di giunta, evitando una legge-bandiera" stigmatizzando la contraddizione fra "il no all’autonomia differenziata e la scelta di muoversi in autonomia su questo tema". Contrarietà anche da Massimiliano Baldini e Giovanni Galli della Lega, partito che però ha lasciato sul tema libertà di coscienza. Irene Galletti (M5S) ha sottolineato, al contrario, che "la legge è un’assunzione di responsabilità verso chi chiede di vedere rispettata la propria dignità" Maurizio Sguanci (Iv) ha ribadito il proprio sì alla norma, anche se il capogruppo Stefano Scaramelli lo ha vincolato a un ordine del giorno sulle cure palliative. Stamani il voto. E, salvo sorprese, ci sono le condizioni perché la Toscana sia la prima regione a votare la norma.

Lisa Ciardi