Livorno, 28 settembre 2021 - Erano in tutto per tutto scooter simili alla celeberrima Vespa Piaggio, eccellenza italiana prodotta in Toscana. Si tratta di scooter taroccati provenienti dalla Cina che erano destinati al mercato italiano e che sono stati bloccati al porto di Livorno. Una vicenda che pone una volta di più il problema dei grandi marchi italiani falsificati.
Non solo l'enogastronomia e la moda. Ma anche, appunto, i mezzi di locomozione che hanno fatto storia come la Vespa. L'operazione è dei funzionari Adm (agenzia delle dogane e monopoli) di Livorno. Si tratta di novanta scooter elettrici che avevano le forme di quelli prodotti nell'azienda di Pontedera.
Grazie al preventivo e oculato esame documentale e a una approfondita verifica della spedizione di motocicli elettrici provenienti dalla Cina, i funzionari preposti ai controlli allo sdoganamento hanno rilevato evidenti analogie e similitudini con la Vespa stessa.
I dubbi riguardo alla probabile contraffazione e usurpazione del marchio e del design sono stati allo stato confermati dalla consulenza della stessa Piaggio, che, data la particolare importanza del caso, ha voluto procedere anche a un riscontro fisico dei prodotti, trattandosi di un caso di contraffazione peculiare.
Conseguentemente i funzionari hanno proceduto al sequestro dell'intera partita costituita da 54 motocicli elettrici, ciascuno dei quali dotato anche di indicazioni ritenute fallaci circa l'origine del prodotto, essendo presente uno scudetto raffigurante i colori della bandiera italiana con chiare indicazioni geografiche tali da poter indurre il consumatore in errore circa la reale origine.
Le successive attività di indagine - coordinate dalla Procura della Repubblica di Livorno - delegate al Reparto antifrode dell'Ufficio ADM di Livorno - hanno portato al sequestro di altri 17 motocicli elettrici, rinvenuti a seguito di perquisizione delegata presso un magazzino in Toscana in uso alla medesima società importatrice, avente sede legale in Milano, anch'essa oggetto di perquisizione da parte dell'Ufficio ADM competente territorialmente.
I 71 scooter, dopo l'omologazione, sarebbero stati commercializzati al pubblico a oltre tremila euro ciascuno, per un valore complessivo di oltre 213.000 euro.
L'operazione ha determinato la denuncia di due legali rappresentanti della società per importazione di merce contraffatta destinata alla commercializzazione e per il reato di ricettazione. Verificata la sussistenza dei presupposti di legge e acquisito il parere dell'A.G., ai motocicli potrà essere applicata la tecnica doganale del declassamento della merce, da uso commerciale, trattandosi di prodotti contraffatti, ad uso museale, per esposizione negli spazi anticontraffazione allestiti dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nonché ad uso istituzionale, previo controllo dei requisiti di omologazione e anche con eventuali ulteriori accertamenti.